sabato 29 maggio 2010

Yawn, buonanotte..

Domani trasferta in quel di Como Monte Olimpino, da dove manco ormai da tempo, per una uscita in modalità divertimento faticoso (leggi: salita e discesa) con Mau & co.

Per la terza volta, proverò di nuovo la Geax LoboLoco.. con quel che l'ho pagata 'sta gomma DEVO farmela piacere e DEVO usarla. Al posteriore. Se di nuovo dovessi trovarmici male.. no, dai, cazzo, fanculo, DEVE piacermi!

In base poi ai risultati ottenuti domani (in termini di dolore al mignolo, che non è più viola ma è gonfio gonfio), si deciderà per quanto riguarda domenica.

Buonanotte!

giovedì 27 maggio 2010

Bitumarodistaminchia

Riprendendo il titolo dal commento di Maxxo (che leggo), oggi ho esagerato sul serio con le pedalate sul Da Bomb Ejector, una delle bici meno adatte per essere pedalate (e si sente, devo ammettere).

O mi si risistema il mignolo al volo oppure mi compro una bici da strada da 5,8kg e vado in giro per Milano e Brianza a pedalare.

Distanza: 44.30km
Tempo: 2h08'36"'38
Velocità media: 20.66km/h

Non tutto in piano, ma con tratti in salita e tratti in discesa.

Per questa volta passi, dato che non posso nemmeno andare in palestra. Qualcuno mi salvi dal pedale.

p.s. nonostante tutto, compagni di pedalata molto piacevoli, devo ammetterlo.

martedì 25 maggio 2010

Unò Dué Unò Dué

Dato che anche scendere dal marciapiede mi manda dolorin doloretti al mignoletto e dato che non si parla di andare in palestra almeno per questa settimana (ma porc cazz minc fig fanc, etc), stasera anziché tornare a casa a lavare un po' di piatti, a fare piccola manutenzione sulla bici (tipo cambiare il cavo del cambio che è diventato un mostro di Lockness) e a pulire il pavimento perché sembra che casa mia sia diventata una miniera di carbone, sono "casualmente" passato al Parco Nord, ho rimosso il mio caschettino e praticamente mi ci sono fermato dentro un'oretta.

Non so quanti km ho percorso, non so a che velocità, non so niente.

So solo che mi girava altamente il cazzo non poter nemmeno andare su un cazzo di sterratino perché ogni minima vibrazione mi faceva pensare "Ouch, il dito". Un bitumaro di 'sta minchia, per dirla tutta.

Eh vabbè, questa settimana andrà avanti così. "Per il bene della prossima", mi dico. E poi subito dopo mi mando a cagare, ovvio.

Ouch, il dito.

domenica 23 maggio 2010

Primo mini-infortunio dell'anno

Prima uscita stagionale a Pian delle Betulle e primo infortunio dell'anno.

Per arrivare alla pista chiamata Laghetto si fa una carrabile dove col passare degli anni si sono creati delle specie di wallride di terra in prossimità delle curve e uno di questi walride ha una radice nella parte discendente.

Alla mia quarta discesa, quando ho cominciato a carburare bene, ho deciso di prenderne uno in modo bello potente e alto, per combattere la mia paura di inclinare la bici (anche se sono su un wallride, non riesco mai a buttare completamente in orizzontale il mio mezzo).

L'ho vista, quella radice, e mi sono detto: "Uhm, secondo me potrebbe essere un problema", ma me ne sono fregato. E ovviamente l'ho presa in pieno con la ruota anteriore, così mi si è chiuso lo sterzo e sono caduto.

Di per sé la caduta è stata come tante altre, però, come a volte succede, il mio mignolo si è trovato dove non si sarebbe dovuto trovare.

Risultato: falangina e unghia del mignolo viola, dimensioni del ditino pari a quelle del medio, sanguettino qua e là, circa 5 ore di ospedale a Lecco per sentirmi dire che "no, dai, la radiografia non mostra fratture.. sì, forse una piccola infrazione, ma niente di che". Mi hanno fatto lavare il dito, togliere le croste di sangue che si erano create, messo un cerotto perché "poi la gente che lo vede si disgusta" e poi un cosino di alluminio e spugna che mi si aggrappa al dito come una scimmia e che lo difende un pochino (ovviamente durante la notte l'ho perso). Niente gesso, insomma.

Bah, mi importa solo che guarisca in fretta e il fatto che non ci sia una frattura nel vero senso della parola mi fa pensare che dovrebbe sistemarsi in non troppo tempo.

Però fa male, devo ammettere, e l'unghia viola non è piacevole da vedersi. Eppoi oggi non sono potuto andare in bici.

Ouch ouch.

Aggiornamento: me lo sono steccato con lo stecchino di un ghiacciolo perché quel ranocchio di alluminio non serve a nulla..

giovedì 20 maggio 2010

Programmi per il weekend?

Sabato, ormai è deciso, sarò ad Ala di Stura per provare le PS pedalate della prossima gara di Superenduro: teoricamente mi dovrò fare ALMENO 1200m di dislivello solo per provarle un paio di volte entrambe, comunque ci può stare perché questa settimana non ho fatto la pedalata super causa.. boh.. un tocco di allergia, forse, chi lo sa. Ma domenica? Tamaro o Caldirola? Caldirola o Tamaro? Non so decidermi.

Ieri ho scambiato con un tizio una gomma: gli ho dato una Maxxis DHF in cambio di una Schwalbe Wicked Will. Perché? Perché bisogna provare, no? Ho come la sensazione che la Wicked Will possa essere un po' come la Muddy Mary sul fango, ossia una ruota con una grande tenuta.. perciò, onde evitare di consumare la Muddy Mary sull'asciutto, ho pensato a questo scambio.

Perciò che sia Tamaro o Caldirola domenica proverò questa ruota enorme.. perché è enorme, porca miseria, nonostante sia una 2.5.

lunedì 17 maggio 2010

Gara SE: Molini di Triora

Day 1
Come mi sarei dovuto immaginare, qui a Molini di Triora non c'è banda 3, quindi la mia chiavetta è totalmente inutile. Eccomi quindi di nuovo a fare la cronaca del weekend di gara in differita.

Arrivo a Molini (durante la salita incontro un simpatico serpentello morto, come si vede nella foto qua a sinistra) quando ancora c'è luce, ne approfitto per provare una delle due PS non meccanizzabili. Mi vesto di fretta e furia e comincio a pedalare. Salgo a ritmi vertiginosi, tanto so che sono al massimo 3km e non troppo pesanti.

Arrivo alla partenza della PS, comincio a scendere. E mi fermo quasi subito: la pista è tecnica, con una serie di tornantini strettissimi. E' anche parecchio esposta e sull'esposto sono cauto. Provo e riprovo i primi tre tornantini e come sempre si evidenzia la mia incapacità di curvare verso destra. Mi sento un po' Zoolander. Riprovo un altro paio di punti, uno dei quali un pietrone in mezzo al tracciato che forse preso a buona velocità e con un giga bunny hop si potrebbe saltare via anziché rallentare e girarci intorno. Ah, ma io non vado a buona velocità e non faccio giga bunny hop, quindi mi sa che ci girerò intorno.

Le gomme.. beh.. vanno.. siccome ho il timore di pizzicare (Maxxis HR 2-ply ma con camera normale dietro e Maxxis HR niente-ply - versione xc - ma con camera rinforzata davanti) a 'sto punto preferisco avere una guida un po' trallallà dovuta alla pressione: solitamente giro con 1.5 o 1.8, ma ora sono a 2.5, quindi ho le ruote che se la rimbalzano yeah yeah come i rapper "yo bella fratello" che camminano zoppicando.

Al termine della prova faccio curve su curve qua dietro al Doblò: ne approfitto perché la curva è in discesa e su sterrato e siccome devo avere fiducia nella bici, mi sembra perfetto per imparare a buttarla giù. Ovviamente la butto giù pochissimo, ma questo è un altro discorso. Il video di tale ossessione è in fondo a questo post, per chi non avesse di meglio da fare.

Ora sono nel Doblò e ci dormirò dentro (sono solo le 22 ma.. non ho niente da fare). Mi sono accampato praticamente alla fine della PS2.. sono in mezzo al nulla, fuori non c'è una luce una e dormirò coi tappini alle orecchie per non sentire i cinghiali che fanno sgrunf intorno a me o i serpenti che fanno psssssssssssss. Altrimenti non dormo (ecco, già sento degli strani versi di strani animali). Metterò anche la sveglia, ma so già che mi sveglierò da solo a una certa. Qui a sinistra una foto del mio favoloso CampingDoblò.

Spazioso è spazioso, ma con tutta la roba che ho dietro praticamente sono contornato da millemila oggetti: se sposto il braccio destro di una ventina di cm posso toccare il freno della bici; se invece sposto l'anca, tocco dentro l'idropulitrice.

Meno male che ho il sacco a pelo "confortevole fino a 10°!" perché fa proprio freschino.

Buonanotte.

Day 2
La notte è andata bene. L'unico problema è stato urinare, perché nel buio totale mi sentivo un po' a disagio. La soluzione? Trattenerla fino al mattino. Comunque verso le 6.30 il freddo si è fatto sentire, quindi mi sono svegliato. E ho urinato.

In pedalata fino alla PS2. Provato e riprovato i tornantini; soffermato sul sasso (ce l'ho fatta, yeah!). Risalgo pedalando (sigh) e insieme a due toscani la riprovo. Poi PS3 una sola volta. Pausa pranzo e poi PS1, in compagnia dei due toscani e di Ale, un ragazzo di Milano conosciuto anche come kn1.. e viaggia, devo ammetterlo (anche i due toscani non scherzano, tipo che dopo un po' che si è partiti non li vedo più). La proviamo due volte ma prima della terza decido di fermarmi del tutto: sono stanco.

Ora sono pronto per un'altra nottata al buio assoluto: in un primo momento volevo campeggiare.. Dobloggiare giù, nel campo sportivo insieme a tutta l'altra gente, ma ieri sera dormire nel mezzo di nulla mi è piaciuto molto.. ha avuto quel tocco di romanticismo post-atomico pre-anulare mezzo-yeah che da un po' mi mancava, perciò ho sistemato tutto e sono salito di nuovo.

Mi manca solo una doccia, ma con 'sto freschino COL CAZZO che mi lavo con l'acqua fredda. Piuttosto puzzo. Tanto sono in mezzo al nulla e nessuno mi annuserà le ascelle. O magari giusto un cinghiale. Ma teoricamente lui dovrebbe puzzare più di me.

L'ho già detto che sono le 18:20 e io ho già un po' di sonno? No? Sì, l'ho appena detto. No, devo farmi forza, non posso dormire a quest'ora ma nemmeno tipo alle 20.. quindi.. guarderò.. uhm.. un albero? Uno stelo d'erba? Un.. un.. un pezzo di cielo? Potrei.. potrei pulire il Doblò a mano! Uhm, non ho voglia.

Forse il campo sportivo non era malaccio, almeno fino a una certa ora. Ma l'auto è quasi in riserva. Non posso.

Ehm.. evviva Robinson Crusoe.. ehm.. boh.. sono stanco.. spero di ripigliarmi del tutto entro domattina, ma visti i miei soliti tempi di recupero, la vedo moooooooooolto dura.. sigh.

Day 3
Finalmente il giorno di gara.
Mi sveglio abbastanza stanco.. non sono ancora abituato a pedalare due giorni di fila.
Per scrupolo, visto il mio stato fisico non proprio al 100%, mi prendo due pastigliette di magnesio e sarcazzo quali altre cose che ho comprato al Decathlon: mi chiamavano a gran voce con la scritta "Anti-cramps".

E comincia la gara.

Trasferimento 1
La salita non è molto impegnativa, ma come sempre sono cauto e salgo tranquillamente. Arrivo con 20 minuti di anticipo.

PS1
Arrivando con largo anticipo, riesco anche a vedere i pro partire. E cerco di emularli, per quel poco che posso vedere. Procede tutto bene, finché raggiungo il ragazzo partito prima di me. Per qualche assurdo motivo mi sembra che entrambi si mantenga lo stesso passo, quindi decido di non sorpassarlo. Dopo un bel po' che scendiamo insieme, però, decide di farsi da parte. Un po' sorpreso lo sorpasso e mi rendo conto che effettivamente abbiamo due velocità diverse. Pazienza. 86° con 8'13".

Trasferimento 2
Anche questa salita non è particolarmente impegnativa e io mi sento ancora abbastanza in forma, nonostante comunque abbia una stanchezza di fondo sin dal risveglio stamane. Addirittura mi faccio un po' di pezzi al ritmo di altra gente (tra cui Paolo Cianci, il mio compagno di squadra endurista) passando a un rapporto più duro del mio solito (ossia il meno duro esistente). E pago le conseguenze di questo mio gasamento quando arrivo sulla parte sterrata (quella che ho fatto due volte ieri), dove fatico tantissimo e dove vengo sorpassato da milioni di persone, come al solito. Nonostante ciò, arrivo con 20 minuti d'anticipo anche qua.

PS2
La stanchezza che ho sentito in salita la percepisco anche in discesa: sbaglio parecchio, ai tornantini un "occhio alla pietra a sinistra" sussurrato da un commissario mi deconcentra e praticamente mi fermo. Stessa cosa alla pietra in mezzo: un commissario mi fa "occhio!", mi deconcentro e mi fermo chiedendo "occhio a cosa?!?" e mi fa "no, niente, vai vai". Pazienza di nuovo, tanto stavo comunque sbagliando parecchio, probabilmente avrei sbagliato lo stesso. Raggiungo il compagno di gara della PS1 ma stavolta rimango dietro, sia perché non c'è spazio per sorpassare che perché mi manca totalmente la forza fisica e mentale per fare una cosa del genere. 82° con 6'11".

Trasferimento 3
E' per la maggior parte in discesa o in piano, quindi non particolarmente faticosa. Nonostante ciò, sono a pezzi. Arrivo con parecchi minuti di anticipo e mi preparo.

PS3
Si parte con il guado di un torrente, seguito subito dalla risalita a mo' di salmone per il torrente stesso. I bravi se lo pedalano, io scendo e spingo a mano: con calma, non devo fare il superuomo, non ancora.
Mi piace, come sto scendendo. I tratti pedalati non sono tanti, ma la mia lucidità non è proprio al massimo, quindi sbaglio abbastanza, ma rimango in piedi.
Sorpasso il ragazzo di prima - questa volta perché ha bucato - e proseguo per la mia discesa. Non me la ricordo affatto, questa PS, perché l'ho provata solo una volta, quindi ogni curva è un po' una sorpresa (a parte qualche punto che mi era rimasto impresso). Mancano praticamente due curve alla fine. Prendo la prima troppo veloce e gigaderapata posteriore. Probabilmente nel tentativo inconscio di recuperare la ruota chiudo lo sterzo e cado in avanti. Mentre sono a terra mi raggiunge il ciclista partito un minuto dopo di me. E mi sorpassa. Sigh. Riparto subito dietro di lui e porto a termine la prova. 82° con 8'52".

Gara finita!

Se non fossi caduto a quell'ultima curva sarei riuscito a chiudere la prima gara senza essere sorpassato. Obiettivo rimandato alla prossima prova, sperando di non trovarmi dietro qualche missile terra-aria come a Sestri.

Non ho ancora in mano i dettagli delle prove, comunque in assoluta ho finito 82°su 129 con 23'18" (Gambirasio ha vinto in 16'45"). Per le solite statistiche, significa che ho chiuso 63° su 100, esattamente come a Sestri. Considerato il rallentamento nella PS1 e la caduta nella PS3, direi che aver chiuso nella stessa posizione di Sestri è un lieve miglioramento, no?

mercoledì 12 maggio 2010

Inzuppato e poco pedalato

E' mercoledì.. giorno della piatta pedalata, ma a causa di questo tempo l'ho tagliata corta.. cortissima. Quanto nervoso, gente.. quanto nervoso!

La sveglia suona alle 7, ma ho sonno e la sposto alle 7.15. Ripeto e sposto alle 7.30.

Doccia, colazione abbondante - mi aspettano 30km - e sono pronto a uscire. Prima però devo cambiarmi: fuori piove. Mettiamoci il k-way.

Ma poi smette, quindi togliamoci il k-way.

Esco e la pioggia ricomincia a cadere, fortunatamente pochina. Non importa, ci sono abituato. Arrivo al parco ma evito lo sterrato, dato che è pieno di fangazza esagerata.

Rimanendo sull'asfalto mi gioco il primo jolly della giornata: arrivo troppo veloce in una curva, piego troppo e via anteriore e posteriore. Meno male che riesco a tenermi su buttando la gamba in fuori. Certe cose o le fai su asciutto o le fai sapendo che ti può scappare via la bici. Soprattutto perché cadere sull'asfalto non è simpatico: lo dice il mio ginocchio scorticato che rimarrà scorticato (e sensibilissimo, poveretto) per chissà quanto.. e sono passati 6 mesi (poi ci sono ricaduto sopra un'altra volta dopo un mesetto, ma quello è un altro discorso).

La pioggia non smette, anzi aumenta.

Continuo a girare, ma sono bagnatello, perciò dopo 10km decido di farmi le ripetute: almeno quelle me le devo portare a casa (comincio a valutare la possibilità di chiudere in anticipo la sessione e tornare alla mia abitazione prima di andare in ufficio).

Finisco il lavoro, tra smadonnate varie e rabbia. Fortunatamente sono solo quindi posso anche buttarci dentro qualche grido di stizza qua e là. Sono completamente inzuppato, perciò mi dirigo verso casa. Sul ponte secondo jolly: passo in diagonale su una lastra di alluminio completamente viscida. Mi parte l'anteriore e stavolta non sono sicuro di come sia riuscito a rimanere in piedi.. so solo che entrambi i piedi hanno detto "ciao ciao" ai pedali.

E' proprio giornata no: approfitterò di questo poco pedalare per spingere un po' di più sulle gambe in palestra.

Ripetute:
2 x 60 metri su asfalto
4 x 80 metri su asfalto
6 x 60 metri su sterrato
Totale: 12 ripetute

Ritmo:
18km asfalto

Distanza: 18.00km
Tempo: 50'38
Velocità media: 21.33km/h

lunedì 10 maggio 2010

Bisange: check

Fatto.. ho fatto anche il bisange, ossia 500+500m di dislivello con una discesa metà superpedalata.. ma andiamo con ordine.

Alle 9 salgo con un gruppo di ragazzi perlopiù pedalatori e due di loro, per qualche momento, rallentano mantenendo il mio passo, che è comunque elevato rispetto al normale perché il piano di quei ragazzi è il mio veloce. Questo per dire che mi lascio un po' tirare e quindi salgo più veloce di quanto sarei salito normalmente.

Due o tre punti superpeso, ma alla fine arrivo in cima in circa 45 minuti.

Scendiamo per il percorso quello liscio tranquillo, che però tipo diventa superpedalatissimo e pesantissimo. Non me lo ricordavo così e infatti non mi sono portato dietro il Joplin perché non pensavo ci sarebbero stati così tanti momenti pedalati.

Sono distrutto, ma risalgo lo stesso una seconda volta, arrivando su in circa 50 minuti ma facendo molta, molta fatica.

Stavolta facciamo il Casiraghi e se prima riuscivo più o meno a stare insieme ai compagni di discesa - diversi dai compagni di salita - stavolta comincio a rimanere indietro, sia per la stanchezza sia perché vanno meglio di me. Oltretutto è vero che ci sono già stato, sul Sange, ma il Casiraghi l'ho fatto solo una volta e quando mi sono trovato nel punto dei pietroni è stato tutto un andare giù a caso. Anche andare giù a terra in mezzo alle pietre, ovvio.
Grande soddisfazione comunque aver fatto la curva sulla pietra, che l'altra volta avevo fatto bici a mano.

Ciò che più mi fa dire "Yeah" è l'essere riuscito a fare abbastanza discesa pura al sabato e pedalata pura alla domenica, oltre a non avere i crampi a fine giro domenicale.. mi fa sentire ottimista per il prossimo weekend, dove dovrò provare le PS al sabato e farmele con pedalata annessa domenica per la gara di Superenduro ai Molini di Triora.

Ouch ouch.

Saluti agli Sgagnamanuber.

p.s. che mi fanno supermale le gambe oggi non l'ho detto, ma sono comunque venuto in ufficio in bici.. a velocità di bradipo.

sabato 8 maggio 2010

Scendendo dal Tamaro

Oggi giornata al Tamaro. Tra pioggerella, nebbiella e solello.

Con questa giornata siamo 2 a 1 per il monte.. dopo un netto 1 a 0 all'andata - un risultato che mi ha portato a una settimana di depressione post-discesistica - oggi sono riuscito a recuperare parzialmente, portando a casa una sorta di pareggio (si contano i punti totali del campionato, non della singola partita, perciò eravamo 1 a 0 e col pareggio di oggi andiamo a 2 a 1).

Al mattino il terreno tiene: la parte alta è un po' sguisciante, ma niente a che vedere con sabato scorso. Tre discese mediocri - nessuna portata a termine in un botto - ma mi rendo conto che vado meglio rispetto a sabato scorso. All'intermedio mi fermo e dico "Ora mi faccio il drop quello piccolino e poi vado giù per la DH 2" Un po' impensierito per il drop (che poi è una pedana di legno tipo di un metro, niente di che, ma l'anno scorso avevo sempre timore quando lo facevo), parto e vado. Mi meraviglio della tranquillità con cui lo chiudo, come se fosse un marciapiede.. il secondo drop mi sa che è dietro l'angolo.

Faccio la DH2 - male.. malissimo! - e una volta giù risalgo al volo.

Parto sulla DH1. Al primo doppio probabilmente sono atterrato pesante sul posteriore e blam, pizzicato.

Porto la bici su all'arrivo dell'ovovia e torno giù.

Incontro Morgamat, vado alla macchinetta distribuisci-cameredaria e ne prendo una per €10 franchi. Una roba tipo da XC, ma non c'è altro.

Monto la camera e torniamo su.

Stavolta la pista è molto più viscida: la prima parte è una scommessa a chi riesce a rimanere in piedi. Nemmeno stavolta chiudo il primo doppio. Arrivati giù Morgamat propone di andare per la DH2 (non c'è mai stato), perciò andiamo lì.

Più viscida di prima, ovviamente.

Scendo e dopo un po' arriva Morgamat, che si ritira: ha le gomme normali ed effettivamente se io sguiscio qua e là con la post da fango immagino lui.

Risalgo.

Faccio la DH1 e mi prendo il tempo: un miserissimo 5'28" (contro il mio best of Tamaro di 5'07" dell'anno scorso, figurarsi!). "Uhm, sarà il fango", mi dico, tentando di consolarmi. Comunque sono riuscito a farla tutta d'un fiato e ciò mi fa piacere.

Torno su e scendo di nuovo.

Nonostante la bici mi sguisci sotto i piedi continuamente, pedalo per arrivare con abbastanza velocità al primo doppio, perché voglio chiuderlo, cazzo! Solo che già il fatto che stia pedalando significa che il fango mi ha rallentato parecchio, quindi quando sto per prendere il kick decido di pompare. Gran cagata. Insieme al pompaggio ottengo in omaggio la ruota anteriore che sguiscia via (mi raccomando, non pompate sul fango scivoloso!) e quindi atterro sbattendo sul lato della pista. Fermo il cronometro e porto a termine la discesa.. il terreno è davvero scivolosissimo e praticamente fino all'entrata nel bosco è tutto una ruota di qua e ruota di là.

Arrivato giù, rifaccio il droppettino e di nuovo mi meraviglio della facilità con cui lo affronto. Davvero, il secondo drop è dietro l'angolo.

Scendo per il bike park e blam, dentro alla DH2.

E pizzico di nuovo, porco d'un cazzo.

Discesa tutta a mano per una strada secondaria (tempo di discesa: circa mezz'ora).

Lavo la bici, la carico in auto e me ne vado. Non ho più camere d'aria e nemmeno franchi svizzeri. E non mi compro di nuovo una camera da XC che ovviamente mi lascerebbe a piedi.

Nota per la prossima volta: tenere pressioni più alte. Cazzo.

E noi due, caro Tamaro, ci vediamo tra un paio di settimane.

mercoledì 5 maggio 2010

Il fango e il pedale

Mio dio 'sta cazzo di pioggia ha davvero rotto i coglioni.

Ops, bocca di rosa.

Oggi ho accorciato la mia pedalata a 28km a causa del fango che ho trovato al Parco.. nel fango si fatica di più (o così mi piace giustificarmi, perché ero inzuppato e infastidito). Oltretutto ho trovato due curve piatte infangate (una a sx e subito dopo a dx) e mi ci sono soffermato un sacco di tempo.. è incredibile come le ruote tengano anche col fango e mi sono reso conto che posso buttare giù la bici più di quanto pensassi di poter fare.. certo, è ancora poco (pensi di fare chissà cosa poi ti rivedi in video e dici "Ma che cagata!") e soprattutto io ho la memoria di un canarino: oggi butto un po' di più la bici e prendo un po' di confidenza e domani sono punto a capo, tutto da rifare. Mah.

Ripetute:
4 x 60 metri su asfalto
2 x 80 metri su asfalto
5 x 60 metri su sterrato

Ritmo:
3km asfalto
18km 80% sterrato, 20% asfalto (incluse ripetute)
7km asfalto

Distanza: 28.63km
Tempo: 1h24'51
Velocità media: 20.24km/h

lunedì 3 maggio 2010

Geax LoboLoco, Geax Datura e Crank Brothers Joplin

Come avevo già scritto, settimana scorsa ho riprovato al post la Geax LoboLoco.. gonfia a circa 30psi sono partito e al primo tratto con una pendenza decente mi sono letteralmente cagato in mano perché andava dove voleva in frenata e non contribuiva affatto a rallentarmi. L'ho sgonfiata un po' alle mie solite pressioni e la situazione è migliorata parecchio su terreno bello asciutto. In salita.. boh.. non saprei dire se ha fatto differenza o meno avere questa o un'altra ruota.

Ieri invece ho (ri)provato la Geax Datura (sempre solo al post) e con la pressione giusta mi ci sono trovato molto bene nel fango, con un tenuta miracolosa.
In salita alcuni punti avevano una bella fangazza e quando ci entravo dentro con la gomma la sentivo "aggrapparsi" bene, quindi decisamente promossa sul fango. Tratti in pietra, purtroppo, ce c'erano ben pochi, quindi non ho potuto fare molto caso alla tenuta della ruota.

Riproverò ulteriormente la LoboLoco: €45 di gomma per poi non usarla mi scoccia davvero.. devo solo capire se va bene per me o no.

Il Crank Brothers Joplin, invece, inizialmente mi ha ancora deluso per la velocità di ritorno.. però al termine del giro ho allentato ulteriormente la ghiera, rimosso la camera d'aria che avevo avvolto intorno per evitare la manutenzione dovuta al fango e miracolo dei miracoli è salito a velocità fotonica. Ora devo trovare la protezione antisporcizia giusta e ritestarlo definitivamente settimana prossima.

Mi sto avvicinando piano piano a una configurazione definitiva in base all'utilizzo/terreno.

Race cancelled!

Gara al Tamaro annullata. E sono contento.

Sabato sono entrato in crisi durante le prove.. una sorta di crisi cicloesistenziale.. la pista era fangazza di quella che si stacca a tocchi.. e la mia bici andava dappertutto. La mia teoria è che non riuscivo a controllarla molto bene perché freno troppo e su un terreno del genere frenare troppo significa bloccare le ruote significa perdere il controllo significa sentirsi completamente insicuri.

Non parliamo poi delle curve, che mi venivano uno schifo dopo l'altro. E il dolore agli avambracci? La stanchezza generale? Dove le mettiamo? Vogliamo parlare dei salti? Macché, chi li conosce.. non ho fatto nemmeno il doppio più semplice, figuriamoci la roba grossa come la pedana di legno iniziale.

Devo decisamente fare qualche passo indietro e darmi soprattutto una calmata: massimo una gara di DH al mese e tanto, tanto allenamento, poiché a) non so andare in bici e b) alzo pesi qua e là ma quando si tratta di fare discesa mi fanno male gli avambracci perché freno troppo.

Spero che riconoscere di frenare troppo possa essere un buon inizio di questa nuova fase in cui sto entrando (fase 10? Fase 11? Ogni tot entro in qualche fase nuova, boh!)

Per la cronaca, ieri sono andato sul Canto a farmi due salite e due discese. La prima discesa uno schifo totale, la seconda invece decisamente meglio, ma anche lì.. ce n'è, da imparare..

All'inizio della seconda discesa mi sono fermato a ripetere all'incirca una ventina di volte la curva verso destra che c'è subito sotto la chiesetta.. sì, quella curva che la gente fa a occhi chiusi. Era leggermente umidiccia, quindi era ottima per tentare di fare una cosa: fare la curva buttando giù la bici - quindi senza derapare - e soprattutto senza frenare.

Uno dirà: "eh, vabbè, ma cosa ci vuole, non si frena in curva, lo sanno tutti". Sì, vero, ma tra il dire e il fare ce ne passa.. ho la merdosa tendenza a frenare anche in curva (come se non bastasse farlo in tutte le altre situazioni) e ho voluto usare una curva tranquilla per cercare di capirlo. E una volta su 20 ce l'ho fatta a fare tutta la curva senza toccare i freni.

Ce n'è, da imparare..