lunedì 2 giugno 2014

Gara cyclocross: The Bike Republic

Prima e ultima gara di cyclocross, durante la manifestazione The Bike Republic, qua a Torino.
Ultima perché non ne vale la pena: non sono uno a cui piace pedalare in pianura (a meno che non sia proprio per allenarsi a fare fondo con la bici da corsa, che poi in verità un'uscita in bdc è anche un po' una gita che ti porta fuori città), se poi devo fare tutta la fatica che ho fatto forse è meglio evitare.

A fine gara
Pre-gara
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Sulla sabbia
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Nello sterrato
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Ciò non toglie che sia stata un'esperienza divertente e interessante.
Il percorso inizia con curve strettissime su asfalto: io ho sempre difficoltà con 'ste dannate curve, quindi le faccio decisamente lente. Rettilineo con rampetta random a metà e poi piccola rampa che butta sulla sabbia, a cui segue un tratto di incredibile fango. Ma proprio di quello fangoso. Poi pezzetto sterrato dritto e la morte fatta a scaloni (4 gradoni alti 30 cm da fare con bici in spalla), rampetta per scendere con curva deraposa e curvetta stretta che ti ributta sulla parte iniziale.
Un percorso di circa 600 m da ripetersi per 50' più un giro. Devastante.

La traccia registrata dal Garmin: praticamente quella che lascerebbe un criceto.
Come sempre quando non so bene come fare, parto dalla seconda fila, perché non voglio intralciare e perché so che se partissi davanti mi metterei a pompare come un dannato e nel giro di poco sarei schiantato a terra. Partire dietro ha di positivo che mi faccio la prima parte trotterellando. Di negativo ha che il mio trotterellare è un po' più veloce di quello di altri, quindi per i primi 3 giri circa mi trovo fisso in culo agli avversari, cercando di sorpassare dove possibile. Ma il percorso è stretto per la maggior parte del tempo, quindi tante volte devo farmi quasi un giro completo prima di poter passare (solitamente mi hanno lasciato passare sullo sterrato dritto o nelle curve, dove sono riuscito a prendere un pochino più ritmo, facendole TUTTE col piede giù).

Non mi è ben chiaro cosa sia quel Lap 5..
Al terzo giro, però, faccio per sganciarmi per l'ennesima volta e non ci riesco. Porco d'un cazzo. È la seconda volta che mi succede: tutto questo attaccare e staccare ha smollato la vite della tacchetta, che si è quindi staccata del tutto. Chiedo a Marta di andare a prendermi le brugole in auto, ma per fortuna ce le ha in borsa, quindi al giro successivo mi fa segno e mi fermo, convinto che la vite sia ancora lì, per darle una stretta. Ovviamente non c'è più, quindi non so che fare e rimango seduto un attimo a pensare (intanto riprendo fiato). Decido di staccare tutta la tacchetta e di girare sganciato, dato che per fortuna c'è un po' di piattaforma sui pedali.

Riparto, ma sono rimasto fermo circa 2'. Quasi un intero giro, per intenderci.

Quindi giù di pedali, cercando di recuperare posizioni. La mia idea iniziale di "Ma sì, me la faccio con calma, giusto per fun" è andata a farsi fottere.

Fortunatamente tantissimi sono in gara solo e unicamente per divertirsi (qualcuno si beveva anche della birra prima della gara, ma ho come la sensazione che nemmeno lui, come me, sapeva a quali fatiche saremmo andati incontro), quindi c'è chi si ferma, chi va proprio pianin pianino e cose del genere, e da più o meno ultimo avanzo e avanzo. Ovviamente tutto questo ha un costo, ovvero che sono sempre più devastato, ma insisto e insisto, anche se il mio ritmo piano piano cala, tanto che ad un certo punto, rendendomi conto di aver recuperato tutti coloro che avrei potuto recuperare, rallento. Poi, in verità, guardando i dati del Garmin, a quanto pare ho avuto un andamento più o meno costante per tutta la gara, quindi evidentemente è stata solo una mia percezione.

Ogni tanto butto l'occhio sul Garmin e vedo che sono sempre in zona 5, tendente alla 5.8. I dati mi dicono che sono stato mediamente a 177 bpm, ossia 95% HRmax in zona 5.6, con il HRmax di 188 bpm. Ho lavorato in zona 5 praticamente quasi tutti i 50' di gara. Certo, non è come, ad esempio, fare bici da corsa in questa zona (dopo pochi minuti probabilmente le gambe mi crollerebbero e non riuscirei a mantenere la velocità necessaria a lungo), ma è pur sempre un dato interessante.

L'andamento della mia frequenza cardiaca.

Come si nota dal grafico, lì a metà tra 8:20 e 16:40 è dove mi sono fermato. Nonostante mi sia fermato (cioè, non  proprio fermo fermo perché smanettavo con la scarpa, mi alzavo, mi sedevo, mi rialzavo, mi risedevo), l'HR è sceso solo intorno ai 140 bpm. Strano, perché ho un recupero decisamente buono, ma evidentemente la situazione è ben diversa dalla fine di uno sforzo.

La gara, finalmente, finisce. Arrivo 7° su 18 (di cui probabilmente 9 un po' più ciclisti - incluso io - e 9 cazzeggiatori totali), magari qualche posizione in più sarei riuscito a guadagnarla se non avessi perso un giro, ma ce n'è sempre una e quindi va bene così. Di sicuro non avrei mai potuto vincere, dato che i primi due erano proprio forti (quando sono rimasto fermo mi hanno doppiato).

Bella esperienza, quindi, ma a conferma che anche se ci metti dentro del fango e dello sterrato, per me la discesa ha proprio un ruolo importantissimo e quindi direi che l'avventura cyclocross si chiude qua.