giovedì 21 aprile 2011

Fottiti asfalto

Ma vaffanculo asfalto di merda!

Niente bici questo weekend; niente prove a Priero; niente di un cazzo di nulla.

Tutto perché qualcosa è andato storto con un bunny hop e mi sono ritrovato a gran velocità a sfregarmi tutto sull'asfalto fottuto.

Fanculo, asfalto.


martedì 19 aprile 2011

Mi perdo e allungo

Stamattina ho voluto tentare una nuova strada per venire in ufficio. E ovviamente mi sono perso. Fortunatamente avevo dietro il telefonino col gps, così ho più o meno puntato verso Sud e sono arrivato in zone più conosciute.
Grazie a questa piccola deviazione, comunque, sono riuscito ad allungare il percorso di circa 10km rispetto al solito giro lungo e ciò non è male, se non che sono comunque arrivato in ufficio decisamente stancarello.

Dato che sono a Brugherio e che esiste un parco che si chiama Increa con un po' di salite e discese, non mi dispiacerebbe, qualche volta, passare per tale parco e fermarmici un pochino per fare quei pochi tratti di salita presenti, come allenamento.

Distanza: 23.50km
Tempo: 58'46"
Velocità media: 23.99km/h

Qua l'immagine del pezzo in cui mi sono perso e andavo un po' a caso guardando il gps ogni tanto.. tutto quel destra/sinistra trasuda di senso di orientamento.


lunedì 18 aprile 2011

Non ho più il fisico

Sabato a Caldirola sono andato oltre. Oltre il mio stato fisico; oltre i miei normali ritmi.

Il risultato è stato che dopo circa 6 discese ho cominciato a perdere colpi e le ultime tre le ho fatte a ritmi infimi tanto da non avventurarmi nella decima perché non avrebbe avuto alcun senso.

Appena arrivato mi faccio qualche discesa in solitaria: cerco qualcuno a cui accodarmi, ma ogni volta non trovo nessuno, così scendo solo soletto (non riesco a incontrare Beppe, che probabilmente sale mentre scendo e viceversa).

Dopo qualche discesa si attacca a me un tizio - che poi scoprirò chiamarsi Gaetano. Non ci diciamo nulla finché non siamo di nuovo su: mi informa che vuole "cercare di starmi dietro". No, dico, a me. Vabbè.

Allora parto. Sbaglio completamente una curva, mi rigiro e lo vedo subito dietro. Quindi mi è stato alquanto attaccato al culo. Gli dico di andare, ma lui insiste che vada io. Prendo una curva successiva un po' malaccio e per evitare gli alberi, mi rovescio rotolando su alcune radici. Mi rialzo e lui è praticamente attaccato. Gli ripeto che se vuole andare avanti che ci vada pure, ma insiste di nuovo. Vabbè. Arriviamo giù.

Cominciamo a chiacchierare un po', perché anche lui fa gare di Superenduro (infatti ha una bici da enduro).

Torniamo su altre due volte e altre due volte lui vuole starmi dietro perché dice che così lo tiro. Ovviamente io DEVO tirarlo, quindi mi impegno appalla. Le discese vanno giù lisce, ma quando arriviamo sotto lui è praticamente subito dietro. Giriamo alle stesse velocità, io e Gaetano, con la differenza che per me questo è tirare forte, che lui ha 46 anni (12 in meno di me) e ha cominciato ad andare in bici tre anni fa (contro i miei due anni). Insomma, ne ha!
Nell'ultima parte della pista rischio di perdere il manubrio a causa del dolore alle braccia e alle mani, quindi decidiamo di fermarci per pranzare. Mi rendo però già conto che in queste tre discese ho dato tutto quello che avevo, perciò al pomeriggio gli chiedo di mettersi davanti. Meno male, perché tra errori e stanchezza mi lascia un pochino indietro.
Nella seconda discesa a parti invertite mi riprendo un po', standogli ben attaccato al culo.
Vado su per la terza, gasatissimo, ma appena partiti mi rendo conto che non ne ho proprio più, che il mio essermi ripreso è durato ben poco.

Mi fermo, ci scambiamo i numeri con l'idea di rivederci presto a girare insieme - spero proprio di sì, visto l'effetto che mi fa! - e mi dirigo verso Milano: sono davvero devastato.

Sarà perché non faccio più palestra come prima? Sarà perché ho spinto dibbrutto in un posto come Caldirola che, a tratti, è davvero spaccata? Non lo so, ma bisogna fare qualcosa, perché non posso essere sfondato così tanto da non riuscire ad andare in bici il giorno dopo.

Comunque sia, mi sono proprio divertito, per la seconda volta di fila, a Caldirola.

martedì 12 aprile 2011

Un po' pedalo, un po' discendo

Sabato pedalata su per il Sange con Bone, in modo da tenere un po' in funzione le gambe che, di nuovo, mi hanno dato un po' di quasi-crampi in quel di Pogno, domenica scorsa.

Con la nuova molla più dura, la salita è andata tranquilla, con i soliti due/tre strappi potenti con muri verticali, ma mi sono reso conto che mentalmente non ne avevo più al termine della discesa (siamo scesi a Campsirago, risaliti di nuovo e scesi fino in fondo). Ho pensato "Ma sì, un'altra salita riuscirei a farla", ma poi mi son detto "Però chi cazzo c'ha voglia?".

La discesa è stata decente: avendo fatto due volte il primo pezzo, al secondo giro ho girato leggermente meglio (al primo giro mi sono trovato un tizio che mi urlava "oh oh!" in mezzo alla pista perché era pieno di alberi tagliati) ma non al massimo. In particolare, arrivati poi nella seconda parte (quella in seguito alla luuuuuuuuunga parte pedalata), ho avuto qualche problemino qua e là e non ho mai lasciato troppo andare i freni.

Alla fine di tutto ho sentito un po' di dolore alle braccia, nonostante comunque non sentissi particolarmente di avere una molla più dura del solito.

Domenica, invece, giretto a Caldirola per fare solo e unicamente discesa. Il programma della giornata è di a) testare e settare per bene il nuovo Leatt Brace e b) testare per bene la molla dura. E sono cominciati i disastri.

Alla prima discesa uso il LB con gli aggancini larghi (è una taglia small), ma praticamente mi sale e quindi quando porto la testa indietro riesco a vedere giusto qualche metro avanti e mi sento un po' spaventato e rigido. Finisco la pessima discesa e cambio gli aggancini, mettendo quelli medi. Sembra andare meglio ma comunque mi sale e mi spinge la mascherina contro il naso, limitandomi quindi la visuale e, soprattutto, tappandomi il naso! Allo stesso tempo, in entrambe le discese, nelle parti più scassate ho un po' di problemi con la molla rigida, che comincia a farsi sentire: mi sento traballare tutto e quindi mi sento più insicuro, frenando troppo. Oltretutto al termine della seconda discesa ho le braccia doloranti.
Forse è davvero troppo dura per me, ma stupidamente, tornato giù, cambio la molla e contemporaneamente abbasso la pressione delle ruote, andando all'anteriore da circa 2.20 (una Wicked Will con minime raccomandate a 1.50) a 1.80, mentre al posteriore scendo da 2.50 a 2.25 (la mia pressione ideale che per qualche motivo non avevo controllato prima di scendere). Ovviamente, cambiando tutti 'sti settaggi, la guida ne guadagna parecchio, ma pensandoci ora mi chiedo se abbia dipeso di più la pressione delle ruote o la molla o entrambe.
Test molla da ripetere la prossima volta, quindi.
Approfitto della pausa pranzo per capire, insieme a Cristian e Paolo, quale potrebbe essere la combinazione migliore per il LB: optiamo per tornare agli aggancini larghi e di allontanare la pinnetta posteriore, di modo che ci sia ancora un po' più di spazio. Il risultato è che finalmente il LB si posiziona correttamente.
Il problema è che ogni tanto mi viene in su e io devo spingerlo giù col casco: a questo problema ovvio usando le stringhettine, che lo àncorano perfettamente e che, in caso vada in su, torni giù automaticamente.
Finalmente mi sembra che vada bene (anche se devo abituarmi un po' ad avercelo addosso, dato che non ho ovviamente la libertà di movimento che avevo prima), ma ormai sono le 16 e, senza accorgermene, è già ora di avviarsi verso casa onde evitare di incontrare tutta la gente di mare al ritorno da un weekend particolarmente caldo e soleggiato.

Peccato. Sarà per il prossimo giro.

lunedì 4 aprile 2011

Gara SE: Pogno 2011

Finita in tempo!

Ma cominciamo con un piccolo video del sottoscritto, girato da Aadm col suo iPhone.





Beh, ovviamente puntavo a fare un buon risultato (secondo i miei parametri), ma avevo anche un risultato aggiuntivo, ovvero quello di finire la gara nei tempi giusti dato che, l'anno scorso, avevo sforato di circa 25'.

Delle prove ho poco da dire: 2 volte la PS1/3 e 2 volte la PS2.. forse la PS2 avrei dovuto provarla un altro paio di volte per capire meglio alcune cosette, ma in verità non credo sarebbe cambiato granché. La PS1/3 è proprio quel genere di pista che mi da difficoltà - velocissima e ricca di curve - mentre sulla PS2, un po' meno veloce, un po' più tecnica e più da interpretare, mi sento a mio agio.

La novità rispetto all'anno scorso è il Prologo di sabato pomeriggio: 30 secondi di pedalata, un po' piatta e un po' in salita, con discesa dalle scale e curva a ridosso di alcune colonne. Praticamente una prova che dice poco sulle reali capacità dei ciclisti, dato che, con 32.33, finisco 87°.

Foto di Franca (labicicletteria.net)Trasferimento 1
Vado su tranquillo, senza fatica: è un trasferimento lunghissimo, ma la pendenza, se non nei tornanti finali, non è mai esagerata. Poi incontro anche un ragazzo col quale chiacchiero di mx e varie, dato che viene da quell'ambiente. Nel tratto finale, per qualche fottutissimo arcano motivo, foro la camera d'aria (finalmente, dirò, perché era l'ultima con la valvolina sottile, che non sopporto più). Sto bucando troppo spesso con questa cazzo di ruota posteriore (la ruota che uso per pedalare e fare le gare di Superenduro) quindi sono sicuro che da qualche parte c'è qualcosa che non va bene. Controllerò bene che non ci siano schegge o simili all'interno del cerchio. Nonostante il tempo che perdo per cambiare la camera d'aria, arrivo su con qualche minuto di anticipo.

PS1
Sapendo che ho ancora due risalite e due discese da fare, scendo senza spingere troppo. Ovviamente mi aiuta il fatto che, da non amante della velocità (ho proprio scelto lo sport giusto, ma mi consolo dicendomi che ci vuole tempo, perché mi ci abitui), non riesco mai a mollare i freni più di tanto. Per contro faccio bene o male quello che penso di poter fare, finché non arrivo ai tornantini finali: esco dalla curva a sinistra, il terreno è leggermente cedevole e scivoloso, io immancabilmente (che nervi, cazzo!) freno troppo con l'anteriore, che quindi mi scivola via e mi fa rotolare a terra. Risalgo correndo, rialzo la bici e ricomincio a scendere, perdendo qualcosa come 10". Chiudo la gara 158° con 7'12.54.

Trasferimento 2
E' quello più pesante, perché con pendenze importanti, ma fortunatamente i tempi sono umani. Un po' (pochissimo, a dire il vero) in sella, un po' (tantissimo, a dire il vero) spingendo a mano, arrivo con 15' di anticipo.

PS2
Questa discesa mi piace alquanto. Il suo problema è che ha svariati punti in salita - primo fra tutti la partenza stessa - e bisogna pedalare abbestia. Io ovviamente sono preoccupato e imparanoiato per il resto della gara, ma a differenza dell'anno scorso, decido di non scendere a spingere a mano.
Parto pedalando né forte né piano ma ovviamente sento la fatica e la mia pedalata non è gran cosa. Entro nel canyon e ovviamente sbaglio del tutto la curva verso destra in contropendenza in salita. Evvìa, ci aggiunga un etto di prosciutto, su. Scendo dalla bici, spingo a mano per un paio di metri e mi ributto sulla sella, per spingere sui pedali.
La discesa scorre bene, ovviamente raggiungo ritmi da miononno nei pezzi in salita, ma comunque li faccio tutti in sella.
Sbaglio notevolmente giusto verso la fine, dove mi dimentico di un gobbone da aggirare e ci vado completamente sopra, fermandomi del tutto. Poca roba, comunque.
I miei 7'34.09 mi posizionano 120°, a conferma che la pista mi è più congeniale rispetto alla PS1/3.

Trasferimento 3
La morte. Un po' più lungo del primo ma per la maggior parte lo stesso, sale sale e non finisce mai. Arrivo fino agli ultimi tornanti e lì mi arrendo, prendendomi una bustina di gel energetico che fa il suo effetto. Ovviamente scendo dalla bici e spingo, ma abbastanza velocemente (rimango sempre vicino ad altri concorrenti che stanno salendo pedalando), così riesco ad arrivare con 8 minuti di anticipo. Giusto il tempo di prepararmi e partire. Ma perlomeno non sono arrivato in ritardo. Ringrazio sentitamente gli organizzatori per avermi

PS3
Mi sento ancora lucido in discesa. Certo, ormai non mi importa più il tempo ma mi importa terminare la gara senza vomitare sangue e, soprattutto, senza volare di nuovo nei tornantini. Fortunatamente non c'è tantissimo da pedalare se non nel pezzo finale, dove comunque procedo a ritmi blandissimi.
Con mia enorme meraviglia, a fine prova, scopro che l'ho chiusa in 153esima posizione ma in termini di tempo ci ho impiegato 7'17.35, ovvero 5" più lento della PS1 e pure senza cadere! La stanchezza, quindi, in verità ha avuto il sopravvento e per quanto pensassi di andare bene, stavo sicuramente andando più lento.

Finisco la gara 140° su 262, che normalizzato a 100 diventa 53° su 100. In linea con San Bartolomeo (52° su 100), confermandomi perciò che dovrei essere migliorato rispetto all'anno passato. Oltretutto finalmente ho potuto fare una gara sulle stesse piste sulle quali ho fatto una gara l'anno precedente, ottenendo quindi informazioni decisamente più concrete di "ho guardato la helmet cam e vado meglio!".

PS1: 7'12.54 - nel 2010 in 8'13.46 - migliorato di 1'01" (anche se credo quest'anno fosse più corta)
PS2: 7'34.09 - nel 2010 in 8'12.34 - migliorato di 0'38" (niente di che)

Il miglioramento c'è stato, ma non così eclatante come mi sarei aspettato.

Umpf.