martedì 31 maggio 2011

Gara DH: Caldirola 2011

Non mi dilungherò troppo nel raccontare questa gara, perché ormai la foga che avevo l'anno scorso nel riportare le cose è scemata col passare del tempo.

Purtroppo a Caldirola ho messo ancora più in evidenza il mio problema - la mia paura - con i salti: li affronto molto, molto piano, li faccio tutti corti e dove posso schiacciare schiaccio. E se schiacciare va anche bene in certi casi, in altri tale azione risulta in un'enorme perdita di tempo. Come s'è visto benissimo nella gara del weekend passato.

Nella prima manche faccio tutto quello che dovevo fare esattamente come lo volevo fare. Non salto praticamente nulla e dato che non c'erano le cosiddette chicken line, ho dovuto sempre prendere le rampe a velocità infime, così da atterrare il prima possibile, al rallentatore. Ne risulta un tempo di 3:53.84 (per intenderci, Milivinti ha chiuso la gara in 2:58.86).

Nella seconda manche, quindi, mi vedo costretto a pedalare ovunque mi sia possibile pedalare, così da cercare di guadagnare almeno un pochino del tempo che irrimediabilmente perdo (non) facendo i salti alla cazzo di cane. Grazie a ciò chiudo la gara in 3:47.68, guadagnando quindi 6 secondi rispetto alla prima manche e circa 20 posizioni in classifica.

E' un risultato abbastanza penoso, ma sono soddisfatto perché non sarei stato in grado di fare meglio e soprattutto perché, per la prima volta in una gara, ho pedalato di brutto ovunque potessi pedalare per tentare di andare più veloce di quanto stessi andando. E ciò è bene.

Devo sbloccarmi sui salti, perché è sempre più un problema davvero grosso.

In classifica generale finisco 190° su 259 partecipanti totali. Con la solita normalizzazione arrivo a 73 su 100. All'ultima gara di DH seria (esclusa Commezzadura, dove ero andato totalmente in crisi) mi ero posizionato 66° su 100.. c'è quindi un nettissimo peggioramento e anche là, a causa dei salti, avevo rallentato parecchio.

Di solito, col passare del tempo, si migliora. Io invece, apparentemente, sto peggiorando, nonostante la sensazione sia invece quella di migliorare.

Mi chiedo se dipenda dal fatto che, in fondo, non sia più così infogato come l'anno passato.

Vediamo settimana prossima a Petosino.

venerdì 20 maggio 2011

Saltino piccolino

Oggi ho trovato un piccolo salto vicino a casa.. la cosa positiva, in particolare, non è tanto il salto in sé che è piccolo (ma chi mi conosce sa che io ho problemi con i salti e che in generale tendo sempre a schiacciarli il più possibile) quanto il fatto che ci sia una sorta di roll-in naturale, che quindi non necessita di grandi pedalate per arrivare al kick con un minimo di velocità.

Il salto è piccolo, vero, ma sono sicuro che chi sa saltare può farlo diventare un bel saltello.. l'unica cosa è che è praticamente uno step up con atterraggio sul piatto.

Di fianco a lui, poi, c'è un altra sorta di kick che lancia ancora meno, ma anche lì, se fatto nel modo giusto da chi sa saltare, potrebbe venire fuori qualcosa di carino perché, in questo caso, l'atterraggio è su di un dosso che pende verso sinistra. Praticamente ne risulterebbe una sorta di transfer.

Insomma, tutto è sempre meglio di niente e ora che le giornate si allungano, questo posto, insieme all'Increa, può essere un bel posto dove prendere più confidenza con la bici.

Sempre con quella da xc, si intende.


giovedì 19 maggio 2011

Riprendendo le curve piatte all'Increa

E così sono riuscito a trovare un posto anche al Parco Increa dove provare e riprovare alla nausea le mie famose curve piatte. Solo che stavolta le curve sono decisamente più strette del solito.

In verità è un piccolo percorsino che probabilmente faranno quelli dell'xc e ci sono altri due o tre punti dove provare e riprovare curve piatte su fondo smosso (sabbiolina), con anche una discesa di 10 metri per prendere velocità senza dover pedalare come un forsennato (come dovevo invece fare al Parco Nord). Evviva. Per di più addirittura ci sono un paio di discese.. una di circa 20 metri con una curva a gomito verso destra su gradini, davvero piacevole da fare con la sella abbassata (e con bici da xc, ovvio, perché con la Canyon credo sarebbe molto, molto noiosa). Alla fine della salita, poi, c'è il fondo totalmente fatto di sassolini e DEVI girare verso destra perché poi c'è lo steccato per evitare di farti finire dentro il laghetto. Terreno sfruttato per derapate controllate, ovvio.

Insomma, penso che mi divertirò un po' in questo parco.

Ed ecco il solito, noioso video. Ma, come sempre, serve più a me che a chiunque altro.


lunedì 16 maggio 2011

Pedarrampicata sul Tracciolino

Sabato giro pesantissimo sul Tracciolino.

Non ho voglia di dilungarmi troppo, quindi riporto solo qualche dato preso qua e là dai compagni di pedalata (eravamo in 24).

Durata di pedalata effettiva: 7h
Km percorsi: 45km
Velocità media: 5,40km/h
Dislivello positivo: circa 1500m

I dati che ho raccolto io, invece, sono solo parziali: a un certo punto, non facendocela più a pedalare e quindi procedendo a spinta, ho spento il cellulare e ho smesso di raccogliere i dati. Eccoli qua, per completezza di info:

Distance: 19.4km
Duration: 2h28'
Avg speed: 7.84km/h
Altitude: 811m

Il mio cellulare, comunque, smette in automatico di registrare dati a velocità inferiori ai 5km/h (l'ho impostato io così, dato che significa camminare), quindi sicuramente mancano alcuni dati. Sono però sicuro che non siano state 7 ore di pedalata effettiva.

Non importa, perché è stato comunque tantissimo e pesantissimo.

mercoledì 11 maggio 2011

Un posticino nuovo

Oggi, passando per l'Increa, ho visto questa specie di piccolo sentierino sterrato di qualche decina di metri, quattro curve, che si snoda tra gli alberi. Ho sempre pensato "Vabbè, ma a che serve?" solo che stavolta ho deciso di fermarmici.

E porco d'un cazzo se ha un suo senso! Sono delle curve decisamente strette e ho tentato mille volte di farle con la sella alta, però quando tento di piegarla un attimo ho grossi problemi e quindi ogni volta butto fuori il piede. Finché mi sono un po' stufato e ho tirato giù la sella. Piega di qua, piega di là, praticamente ho passato 20 minuti a ripetere quelle quattro curve milioni di volte.

Devo ancora trovare il limite, anche perché, per quanto vada piano, la voglia di scivolare e finire a terra è poca.

La missione è riuscire a piegare il più possibile senza nemmeno sfiorare il posteriore per correggere la traiettoria: qualche volta ce l'ho fatta, la maggior parte delle volte invece ho dovuto frenare un po' per correggermi.

Magari la prossima volta faccio anche qualche video. Giusto per esasperare la mia stupidità ciclistica.