mercoledì 23 febbraio 2011

Risultati visita medica sportiva 2011

Anche quest'anno la visita medica è andata. Però hanno cambiato il formato, quindi non posso paragonare tutte le informazioni con quelle dell'anno scorso.

Peso: 63kg (+3kg rispetto all'anno scorso)
Statura: 169cm (cazzo, ci spero sempre ma 'sto dato non cambia mai)

P.A. basale massima: 120  minima: 80 (era 110-60, peggiorata un pochetto)

ECG basale:
Rs nei limiti, ampi voltaggi precordiali (nessuna cifra, l'anno scorso era 52)
ECG sotto sforzo: Normale, ritmo sinusale
W max: 225 (era 240)
FC max: 160 (era 167)
Il wattaggio s'è fermato prima di farmi arrivare ai 167 bpm dell'anno scorso.. boh!

Spirometria: normale
CFV: 4,82 (erano 4,91 litri, peggiorata)

martedì 22 febbraio 2011

800 metri col 24-26

Non pensavo di farcela, eppure sono riuscito a salire per 800m di dislivello con il 24-26 che, se non ho fatto male i miei calcoli, è ciò che più si avvicina a un 32-34, che è la nuova idea che si fa strada nel mio cervello: monocorona da 32 e pacco pignoni 11-34 (o anche 11-36, facciamo), in modo da levarmi di torno il manettino del cambio anteriore e la manutenzione che esso richiede.

Quindi prima salita per il Sange fino in cima, discesa fino al paesino, risalita, discesa fino al paesino e poi discesa fino a giù.

La prima discesa, come sempre, è una cosa alquanto orrificante, che migliora con la seconda e ulteriormente con la terza. Ciò che mi ha lasciato un po' così però è il fatto che alla terza discesa, sul primo tratto nemmeno troppo lungo, ho avuto la nausea da sforzo.. spero che fosse l'aver fatto 800m di dislivello, ma questo potrebbe significare anche avere tali sensazioni in gara?

Il terreno è un po' asciutto e un bel po' bagnato umido e a tratti sento le High Roller andarmi un po' via di qua e di là. Stavolta sono sceso di pressione - poi misurata in 2.0 davanti e 1.6 dietro (!!!) - sgonfiando a caso prima della discesa e, devo ammetterlo, mi sono trovato molto, molto meglio, anche se effettivamente con l'1.6 dietro, in particolare nelle curve, ho avuto come la sensazione di sprofondare.

Domenica, poi, su e giù per il Monte Sasso - facendo prima di tutto le curvette quelle facili ma che mi piace tanto ripetere a volontà cercando di non frenare del tutto - con una discesa completa sul pistino scassatino e un po' di studio subito dopo. Pressione a circa 2.25 sia davanti che dietro (poi ovviamente il manometro è quello che è, probabilmente saranno state a 2.10) e discesa sullo scassato completamente diversa da quella che era stata la settimana prima (o forse due settimane fa?) sempre sulla stesso pistino. Molta più sicurezza, nonostante le pietre bagnate. E' decisamente la mia pressione.

Oltre alle ruote ho anche un manubrio nuovo. E' un Answer da 780 tagliato a 750, con un rise di 15mm.. quindi stessa misura del Boobar, ma con un rise minore (o prendevo il 15 o il 30 contro i 20 del Boobar). Dato che va più verso l'indietro rispetto al manubrio della Truvativ, l'ho messo molto rivolto in avanti. Sarà quindi la combinazione del rise basso e della piega esasperata in avanti, ma mi sono trovato molto più aggressivo e stabile rispetto al passato.

Che poi quando mi trovo sui ripidi lunghi, smossi e con in fondo una curva il mio corpo vada pian piano indietro finché quasi non sto col culo totalmente fuorisella è un altro discorso. Ma queste sono paure che combatterò eventualmente.

Per adesso devo imparare a curvare bene. Sul serio.

lunedì 14 febbraio 2011

Salendo con un rapportino carino

Dopo un'altra giornata sfiancante al BMX di Olgiate (dove sono riuscito, con molta fatica, a chiudere le gobbe in manual, ogni tanto), domenica sono risalito in solitaria per un Monte Canto umidamente bagnato e a momenti gocciolante.

Due salite e due discese, col rapporto 24-26 (corona piccola davanti e terzultimo pignone dietro) che, per un po', mi accompagnerà durante le salite, finché non riuscirò a gestire bene almeno 1000 metri con tale rapporto, momento nel quale passerò a un monocorona anteriore di 32 e pacco pignoni 12-36 dietro (un 24-26 è praticamente un 32-34).

Quindi due salite di circa 4km l'una con dislivello di 340m su sterrato, con alcuni passaggi con pendenze interessanti e fondo un po' fangoso (ma nemmeno troppo).

Non credo sarei stato in grado di fare una terza risalita, che sarebbe significato arrivare ai 1000m, ma sinceramente non pensavo nemmeno di riuscire a fare due risalite complete, anche se, quando sono arrivato al termine della seconda, ero decisamente alquanto anzichenò provato.

Insomma, non sono allenatissimo ma nemmeno da buttare, mettiamola così.

E S.Bartolomeo si avvicina.

mercoledì 9 febbraio 2011

Nuova paranoia

Eccola! Mancava da tempo, la paranoia/fissazione del periodo. Anche se, in verità, altro non si tratta che del riciclo/combinazione di residui del passato.

La frenata in curva e i salti.

Procediamo con ordine.

La frenata in curva mi rallenta a cannone oltre a non farmi curvare bene. Ma è un istinto primordiale, di quelli che vuoi combattere con tutto te stesso, che dici "stavolta minchia non freno!" e poi appena la ruota anteriore arriva dentro la curva SBAM, le dita si piazzano sulle leve e tirano. Inconsciamente!
In verità sono quattro fattori messi assieme: 1) arrivo in curva troppo veloce per le mie capacità 2) timore di piegare troppo la bici 3) posizione un po' troppo rigida e 4) frenata in curva. Già, il punto 4 rappresenta il cane che si morde la coda: se non frenassi in curva, la bici mi curverebbe bene, ma siccome freno in curva e non curvo bene, allora freno per tentare di curvare meglio.

Un fuckin' casino.

I salti invece mi fanno cagare in mano. I timori sono due: saltare scomposto a causa della velocità - e dall'insicurezza - e il timore di impuntare. Il primo mi fa frenare prima di drop e cose del genere, quindi non riesco a fare drop sulla lunghezza e, soprattutto, li faccio in modo troppo passivo (tipo "lascia andare giù la bici e via"); il secondo invece mi fa atterrare sui doppi col posteriore anziché con l'anteriore, rendendo quindi il salto una schifezza paurosa.
In verità, però, c'è un terzo problema: quando salto, mi lascio trasportare dalla bici anziché guidarla io, perciò, per esempio, non spingo il manubrio verso il basso per cercare il contatto - e il controllo - al più presto possibile, bensì pompo un minimo la bici, l'anteriore va verso l'alto e io lascio che tutto vada come vada. Praticamente non pompo il posteriore, perciò sono sempre lì con l'anteriore verso il cielo. Questo l'ho notato anche quando salto in città (in quei pochi punti dove si può fare qualcosa che si avvicina un minimo a un salto vero e proprio).

Ecco, ora che l'ho scritto mi sono sfogato.

Ora, dopo lo sfogo, bisogna cominciare a correggere il tiro.