mercoledì 28 luglio 2010

Si ripedala dopo tanto

Era tanto che non mi facevo un bel giro pedalato nel Parco Nord. Mi sono pure svegliato alle 6.30 per fare un bel giretto.

Ho trovato un bel posto - dove non potrei passare, come mi ha gentilmente fatto notare la guardia del Parco Nord - dove posso allenarmi nel fare transfer (che, ai miei occhi, è un principio di whip): praticamente la strada va dritta e a un certo punto, tra i cespugli, c'è uno spazio per buttarsi in questa discesa. Perciò io arrivo da una leggera discesa - quindi prendo velocità - poi verso sinistra arrivo allo spazio, pomparello (ma poco, perché ancora devo prendere confidenza) e salto sulla discesa, tentando di prenderla perpendicolarmente alla strada da cui arrivo, quindi praticamente facendo un transfer di 90°.

Poi magari metterò un video per far chiarezza, che così non si capisce un cazzo: ho intenzione di fare dei video per vedere come faccio e come miglioro.

Ripetute in salita:
6 x 100m su asfalto
6 x 60m su sterrato
Totale: 960m

Distanza: 32.99km
Tempo: 1h33'29"
Velocità media: 21.17km/h

martedì 27 luglio 2010

Gara DH: Sestola - La classifica

Dunque dunque, finalmente ho visto la classifica di Sestola.

67 su 101.. ossia 66 su 100.. considerato che a Petosino ero 65 su 100 diciamo che ancora sono lì. Voglio nascondermi dietro al fatto che non sapendo saltare ho perso qualcosina quando rallentavo anziché spiccare il volo, ma anche quello fa parte della gara, quindi c'è poco da dire.

Il tempo è di 3'06", mentre quando mi sono cronometrato durante le prove, in una discesa che avevo ritenuto abbastanza tiratella, avevo segnato circa 3'30", anche se non avevo fatto il supertaglio che ho fatto nella seconda manche.

Sinceramente sono un po' deluso per essere ancora nella stessa posizione in classifica rispetto a circa 2 mesi fa: significa forse che non sono migliorato? Eppure mi sembrava di sì.. no, anzi, io lo so d'essere migliorato. Quindi perché questo risultato?!?!?!?

lunedì 26 luglio 2010

Gara DH: Sestola (UISP)

DAY 1 (venerdì notte)
Passi che, come al solito, mi perdo nelle stradine di montagna; passi che se devo arrivare a mezzanotte invece arrivo all'1. Ma dimenticare a casa due giorni di cibo no, cazzo, proprio non va bene.
Vado a dormire con la fame già in corpo, sperando che ci sia un bancomat in 'sto posto di montagna o che lo possa usare in qualche market.
Porco d'un cazzo.
Meno male va' che ho i tappini per le orecchie, che qua c'è gente che urla e nella tenda di fianco alla mia c'è uno che gigarussa.
Buonanotte.

Foto Pa.Ver.DAY 2 (sabato)
Ottima giornata di discese su discese su discese.
La pista è corta e per nulla fisica quindi non ho problemi di resistenza e soprattutto non ho problemi agli avambracci, come sempre, arrivando a fine pista senza troppa fatica.
Un gigadoppio all'inizio e un altro un po' più avanti non li faccio, mentre tutto il resto, incluso un bel step-up grazie a Fabione - che mi ci ha trascinato dentro e che la prima volta ho ultrapassato perché preso troppo veloce e iperpompato col timore di non chiuderlo - è alla mia portata. Anche un bel drop che però è stato chiuso a metà mattinata. Peccato perché è proprio bello alto (per i miei canoni) e da soddisfazione farlo. Mi viene decisamente più facile chiudere i drop che i salti: per i primi non è necessaria 'sta tecnica particolare.
Dicevo che la pista è corta e alquanto liscia, a parte qualche punto qua e là ma mai spaccabraccia. Ci sono due o tre punti che mi danno qualche difficoltà, ma in generale sono riuscito a mantenere una buona continuità (il cosiddetto flow) per tutta la durata della pista.
Un paio di volte mi sono trovato dietro ragazzi decisamente più veloci di me e mi è dispiaciuto, ma è inutile farsi le menate: ho ancora tantissimo da imparare, tantissimo da mollare. In una discesa ho cercato anche di andare appresso a tre ragazzi del team locale, con ovvi risultati (tipo che dopo 500 metri non li ho più visti). Che poi uno di loro tre fosse il campione italiano UISP forse ha avuto un qualche impatto.
Insomma, niente a che vedere con Prali, che ritengo ben più fisica, ma anche Sestola ha il suo perché. Qualsiasi pista, per me ha un suo perché e ogni gara, ogni weekend, è un momento di apprendimento.
Oltre ai due doppi un'altra cosa non sono riuscito a chiuderla, ma non so proprio come fare: un panettone bello lungo al quale però, anche pedalando, non riesco ad arrivare con tanta velocità, perché non ti spara molto in alto. Probabilmente bisogna arrivare a millemila e pompare come dei dannati. Riproverò domani. Speriamo bene, ma ancora la mia insicurezza sui salti non mi permetterà di pompare quel che basta, ne sono sicuro.
Menzione power a Fabione, col quale, in fondo, sono riuscito a fare solo qualche discesa perché io sono tutto preso dalla gara mentre lui è stato qua per fare un po' di sano freeride. Grazie per lo step-up. L'ho rifatto un'altra volta e un'altra volta sono andato troppo oltre, ma mi hai dato il LA. E ciò è bene.

RACE DAY (domenica)
Ieri notte una megagrigliata con tanto di vuvuzela mi ha fatto svegliareaddormentaresvegliareaddormentare a lungo, fortuna che mi sono portato i tappini per le orecchie che mi hanno un po' aiutato.
Alle 7.30 mi sveglio e vado giù in paese a fare colazione e a comprare dell'ottima frutta (che poi si rivelerà pure tattica).
Una volta tornato in zona partenza gara, l'impianto è in funzione, quindi mi iscrivo e comincio di nuovo a provare. Sin dall'inizio, nonostante mi fossi svegliato pensando "Minchia, sono a pezzi" sento che invece sono in forma. Strano, considerate le millemila discese di ieri, ma anche no, in verità, perché la pista, come dicevo, è breve e non è scassata, quindi non è per niente fisica.
Mi fermo a guardare ulteriormente qualche punto che, ripensandoci ieri notte, mi ha lasciato perplesso e in un paio di punti capisco come correggere, in altri lascio un po' al caso.
In attesa della prima manche, poi, scendo per la pista rossa, per risvegliarmi dal torpore in cui sono caduto dopo le prove. Che meraviglia, svegliarsi e girare in bici, non ce n'è.
La prima manche va ok: sbaglio un paio di linee, mi impunto quasi su una robina un po' in discesa, sbatto le parti basse quando mi si chiude lo sterzo in un appoggio strano, quasi dimentico di chiudere a 90° una curva per prendere un droppettino, ma a parte questo comunque va tutto bene.
Prima della seconda manche c'è un bel po' di tempo, quindi con un altro ragazzo andiamo giù a vedere un taglio che è stato fatto poco prima dell'inizio della seconda manche. Lo proviamo e ci rendiamo conto che ci fa risparmiare un sacco di secondi.
Parto per la seconda manche, di nuovo tento di chiudere quel dannatissimo panettone ma non ci riesco (probabilmente solo i top top lo chiudono, dato che parlandone con la gente nessuno riesce ad atterrare sul landing e ciò un po' mi consola), poi dopo lo step up (wow, adesso lo faccio ogni volta!) entro poco convinto nell'appoggio che rientra nel bosco e quindi mi fermo, ma rilancio con un paio di pedalate e dopo un po' chiudo la seconda manche.
Non sono caduto nel vero senso della parola, ho giusto sbagliato un pochino qua e là ma per la prima volta ho fatto una gara sapendo dove mettere la ruota in anticipo. Questo perché l'ho provata tante volte e, soprattutto, perché è corta e ricca di punti di riferimento.
Sono poi rimasto particolarmente soddisfatto quando, in entrata nell'unico pezzo rottarello (giusto un pochino), saltavo via le pietre con le pompatine. Mi sono gasato, devo ammetterlo.
Sono scappato via subito al termine della gara per via del rientro (sono arrivato a Milano alle 22.30) e quindi non ho né tempi né nient'altro, ma visto il livello non dico d'essere arrivato ultimo, ma sarò nella bassa classifica. Come sempre, dopotutto.

Eppure non mi dispiace. No, perché sento di aver dato il 100% di quello che posso dare in questo momento, con le mie attuali capacità tecniche. Le quali ancora non mi hanno permesso di fare i due doppi, ma lo step up e il drop prima che lo chiudessero sì.

Sto migliorando.

(foto di Pa.Ver.)

mercoledì 14 luglio 2010

Ho perso power

Dico sempre power, ma oggi no. Oggi dico "no power".

Ho dovuto limitare la pedalata a 25km, ma porco d'un cazzo se ho faticato come un fottuto dannato cazzuto ricchiuto! No, davvero.. non capisco come sia possibile.. dico, sono 25km, negli ultimi due mercoledì ne ho fatti circa 45, eppure ho sudato, gocciolato, mi sono dannato, ho sofferto e quando il computerino mi ha detto "Ehi, ecco, siamo a 25" sono quasi svenuto dal sollievo.

Poi per circa 10 minuti, in casa, ho avuto la testa totalmente spaced out, tipo come se avessi bevuto sei birre.

Che roba strana.

Non ho più forze? Sarà il caldo? Non lo so, ma spero passi.

Distanza: 25.10km
Tempo: 1h11'12"
Velocità media: 21.15km/h

lunedì 12 luglio 2010

Gara DH: Prali

Che schifo. La peggior gara DH (di tre, poi, che non ne ho fatte così tante) fatta finora, con un risultato pessimo. Andiamo con ordine.

Sabato
Io e Ricky Di arriviamo verso le 11, dopo aver attraversato Torino e aver fatto dodicimila km su una strada provinciale perché non abbiamo preso l'autostrada. Dato che Ricky non ha ancora la bici, decidiamo di farci la pista a piedi, quindi saliamo e cominciamo a scendere. Per una volta, quindi, sono io a urlare "Bella Yari" anziché il contrario, quando lo vedo passare con la helmet cam. Scendi qua, scendi là, arriviamo giù e sono arrivati tutti gli altri del team, così possiamo cominciare a provare.
Ovviamente in bici non ricordo assolutamente nulla di quello che ho appena visto a piedi. Nessuna novità, comunque.
Riusciamo più o meno a fare tre discese, poi arriva la pioggia quindi andiamo a cambiare le gomme. Ovviamente la seggiovia chiude e quindi non si gira più. Fine delle prove.
Dopo cena vediamo una ragazza andare sul panettone finale (clicca per vedere un breve video), quindi decido che anche io voglio chiuderlo, dato che non ci sono ancora riuscito: io e i salti proprio non ci vogliamo ancora bene. Dopo qualcosa come 10 tentativi, finalmente lo chiudo. Due volte. Il bello è che non faccio niente di che, solo non freno (o freno poco) prima di prendere il kick. Il salto è talmente semplice che si chiude da sé. E io, come mi fa notare Andrea Di, sono totalmente passivo nel salto. Ma è già qualcosa, perché non sono mai stato così tanto tempo e così a lungo con le ruote staccate dal suolo. Il che la dice lunga su quanto io salti.
Una birretta media e poi a nanna.

Domenica mattina
Mi sveglio stanchissimo. Ma proprio stanchissimo. E magari anche la birretta al volo fa la sua parte.
Fa un freddo cane e mi copro come posso col k-way. La prima discesa è un disastro totale: sono rigido come un pezzo di legno. Sono stanco, ho freddo e sono freddo.
Fortunatamente, discesa dopo discesa (per un totale di quattro.. e se non ricordo male chiudo il panettone 3 volte su 4), mi riprendo e scendo decentemente. Anche oggi, però, come ieri, non riesco a portare a termine tutta la discesa in un botto. Tanto so che durante la gara riuscirò a farlo. Perlomeno mi è sempre andata così.

Prima manche
Parto e sbaglio tutto: non me la sento di prendere rischi (inteso come cadere e perdere tempo), perciò faccio linee diverse da quelle provate in due giorni, che mi sembrano meno rischiose. E questo è un grosso errore: se provo qualcosa DEVO fare quello e non altro, perché che senso ha, sennò, provare? Sbaglio tantissimo finché, all'ennesima linea diversa da quella provata, mi scivola via la bici da sotto. Niente di che, non perdo tantissimo tempo (5/6 secondi al massimo) e arrivo giù. Il panettone lo chiudo e ormai mi sento un pro.. proino, diciamo. Proinoino. Con un tempo di 5'16", sono un po' deluso (volevo finire ALMENO con a 5'12"). Non importa, tanto c'è la seconda manche.

Seconda manche
Parto e stavolta faccio più o meno tutto come voglio farlo. Prendo un taglio che ho provato solo una volta, ma questa manche è "rischiamocela tutta". Praticamente mi blocco in uscita dal taglio, ma non fa niente. Riparto un po' a fatica e arrivo al salto del fiumiciattolo che atterra su un buco di fango. Lo evito, come ho fatto finora, ma dato che sto spingendo, vado giù per quella discesa un po' troppo veloce rispetto alle mie capacità e prendo la curva successiva troppo stretta. Dovrei passare sopra al bancale e nella mia mente è tutto un "Dai, sul bancale, sul bancale" ma sono in leggera contropendenza su terreno sdrucciolevole, non mi sento di buttare giù la bici e quindi finisco a sinistra del bancale, nel fossetto. La bici si blocca, io salto in avanti e tento di rimanere in piedi correndo, ma dopo tre falcate cado e rotolo (voglio vedere voi correre a quella velocità). Grazie, paraschiena! Mi rialzo e corro in salita qualcosa come 5 metri per riprendere la bici. E perdo un sacco di tempo. Ma non importa, posso ancora farcela. Vado avanti qualche curva e stupidamente arrivo troppo forte (sempre per le mie capacità) dentro a una curva nemmeno troppo curvosa. Esco dalla pista, mi faccio qualche metro nell'erba e riesco a fermare la bici. Mi giro per vedere se arriva quello dietro di me. Niente. Comincio a sentire dentro di me una vocina che mi dice "Ehi, power, ormai è andata, fail" e quindi valuto se ritirarmi dalla gara. E continuo a perdere tempo. Ma alla fine mi ributto in pista (tanto quello dietro ancora non arriva) e continuo la gara. Faccio l'ultima parte un po' troppo piano (sono stanco e demoralizzato, ormai) finché, in una curva stretta, chiudo troppo lo sterzo e cado per la terza volta. Stavolta sento che sta arrivando quello dietro, quindi con calma raccolgo la bici e mi sposto per lasciarlo passare. Appena passa mi ributto in pista nel tentativo almeno di riprenderlo, ma non ci riesco, nonostante lui non sia così veloce. Evidentemente non ci sono proprio più né con la testa né col corpo. Se quello del pubblico che mi ha urlato "Dai che lo prendi!" avesse saputo che in verità io ero il sorpassato.. Arrivo in fondo e nemmeno chiudo il panettone. La voce di Ugo De Cresi che annuncia il mio tempone di 5'40" e spiccioli non mi arriva come una sorpresa, viste le cadute.

Non ho sottomano le classifiche, ma mi consola il non essere finito ultimo nonostante io sia stato alla terra come il maiale sta al suo fango. Mi consola meno che altre persone, cadendo, hanno fatto comunque tempi power.

La sfida con Fasana - e adesso anche con Andrea Di - è ancora aperta, anche se purtroppo il divario tra noi si sta piano piano allargando. Maledizione.

Ah, per chi si chiedesse cosa c'entra la marmotta.. vi dico solo di notare la similitudine tra la mia posizione in bici e il simpatico animaletto.

giovedì 8 luglio 2010

I 40km più faticosi

Oggi la mia pedalata settimanale è stata più faticosa che mai. Sarà che domenica ho fatto un giro spaccagambe; sarà che nelle ultime due settimane non ho passato un giorno senza andare in bici. Non lo so, ma 'sti 40km oggi sono stati davvero, davvero un martirio. Ne hanno risentito i tratti in discesa, che non sono nemmeno stati così brillanti anche perché non sono affatto abituato agli SPD e quando si tratta di curvare faccio proprio fatica a fidarmi e a buttare giù la bici.

Spero di abituarmici presto. In salita sono riuscito a non cadere, mi sono anche sganciato un paio di volte senza problemi. Però una volta Gianfranco davanti a me s'è bloccato di colpo, io ho bloccato la bici per non andargli addosso, un tizio subito dietro mi ha tamponato e non sono riuscito a staccare entrambi i piedi, ma solo uno. Ovviamente quello che NON dovevo appoggiare a terra, perciò sono caduto.

Sono più convinto ancora che il mio Ejector non sia proprio adatto a fare discesa: è molto, molto corto e anche per pedalare non è comodissimo. Stavo valutando di comprare un telaio più adatto a questo genere di cose (giro pedalato con discese alquanto easy), perché alla fine l'Ejector è proprio slopatissimo, da dirt, da street.

Domani riposo totale. Così porto anche a casa il mio stand per fare le riparazioni alla bici. Power yeah!

Distanza: 42.97km
Tempo: 2h13'06"
Velocità media: 19.37km/h

domenica 4 luglio 2010

Minchia

No, davvero, minchia.

Sono tornato a casa da un'oretta circa dopo una gita in Svizzera in compagnia di Alex, Enrico (Schadrak), Nico e Sandro.

No, non avete capito.. circa 1300 metri di dislivello tutti di un botto, praticamente senza soste, correndo come dei dannati per cercare di arrivare in tempo. E che non finivano mai.. non un attimo di pausa, praticamente.. devastante.. poi, dopo una rapidissima pausa per mangiare, bici sulle spalle (no, davvero, bici sulle spalle) per salire su 'sta roba pietrosa per altri 300 metri di dislivello.. minchia, ma stiamo scherzando? Il devasto fatto persona.

Però poi siamo arrivati a Cima della Trosa. Ed è cominciata la discesa.

Male.

Sono devastato e confuso come una capra tra le mucche. E cado. Una, due, tre, quattro volte nel giro di qualche centinaio di metri. Sono proprio sfattissimo.

Poi però mi riprendo un pochino e comincio a scendere meglio.

Il percorso è molto freeride, ma dopotutto la giornata è stata tutta freeride, con risalita pedalata e con bici in spalla. Ho qualche problema qua e là, fatico a essere completamente reattivo ma sono comunque soddisfatto, considerata la risalita esagerata.

Tante curve strettissime verso destra, che faccio praticamente a mezzokm/h e con una fatica abnorme.

Non so quanti km di discesa abbiamo fatto, ma sono stati veramente tanti. Ma tanti tanti. Ma tanti tantissimi. Tipo che avremo cominciato a scendere verso le 14.30 e saremo arrivati giù alle 16.30. Certo, ci siamo fermati, ma non importa, è stata tanta discesa lo stesso. Così com'è stata tanta salita.

Ci trasferiamo infine sul lago, dentro il quale ci tuffiamo (con i pantaloni da discesa perché ho dimenticato il costume a casa) congelando fino alle ossa. Però contemporaneamente mi risveglio totalmente.

Che giornata davvero lunga e faticosa. Ma soprattutto che giornata troppo freeride che ci stai dentro, yeah!

giovedì 1 luglio 2010

Pedalatina serale

Ieri sera pedalata serale con Stefano e Giancarlo in giro per la Brianza per 45km in sella.

Principalmente in piano, con piccoli strappi in saliti e alcuni tratti divertenti in discesa.

Due buchi nuovi nel ginocchio destro a causa di una caduta in salita, non essendo riuscito a sganciare i pedali su un tratto pieno di pietre smosse. Prima volta anche facendo discesa - molto, molto liscia e easy, intendiamoci - coi piedi attaccati. Ero rigido e sono anche uscito dalla traccia in un'occasione perché non mi fidavo a buttare giù la bici nel caso avessi voluto mettere giù il piede.

Devo prendere confidenza sia in salita che in discesa (ieri sono caduto due volte in salita, non una).

Distanza: 45.10km
Tempo: 2h11'36"
Velocità media: 20.56km/h