sabato 21 aprile 2012

Sensazione nuova

Ho una sensazione nuova.. la sensazione di andare piano.

Mi spiego, perché non intendo dire che prima avevo la sensazione di andare forte.

Durante le discese, oggi, mi sono sentito andare più veloce con la volontà che con il fisico. Ovvero che mentalmente, durante tutte e due le discese a Pogno, pensavo "Cazzo, sono lentissimo, devo andare più veloce, devo frenare di meno!", mentre fisicamente non riuscivo ad andare più veloce e a frenare meno.

E' strano, perché è qualcosa del tipo "So che puoi far meglio". Ma se non faccio meglio evidentemente è perché non riesco a far meglio, no?

Se almeno quel minchia di GPS del Samsung fosse un pochino affidabile, potrei fare un confronto con le altre uscite e avere qualcosa di tangibile per confermare o smentire i miei pensieri.. invece mi da dei valori del cazzo per cui non si capisce un beneamato coddonchio.

Evvaffanculo, va!

lunedì 16 aprile 2012

Cadute, serie sterzo e testicoli

Sabato mattina mi sveglio prestissimo: devo passare per Bedizzole a ritirare il vetro posteriore del mio Doblò (che poi risulta diverso da quello che montavo io, ma più o meno dovrebbe andare bene) e poi puntare verso Torbole, per il Welcome Season organizzato da quelli dell'Alto Garda Bike Area, sia sabato che domenica. Situazione ideale per provare la Canyon DH, no?

Il meteo giurava fine del mondo, ma, mi son detto, al massimo non mi fermo entrambi i giorni.

Arrivato a Torbole, faccio avanti e indietro per qualcosa come mezz'ora, per capire dove andare e poi per capire dove parcheggiare. I negozianti della via principale m'avranno dato dell'idiota vedendomi passare e ripassare continuamente con il mio Doblò coi vetri oscurati (da un telo blu).

La prima risalita avviene verso le 11: per riscaldarmi scelgo la "Val del diaol". Con le sue pietre e le sue radici, tutte belle bagnate dalla pioggia dei giorni precedenti, è il paradiso del viscido. E io, nell'ultimo periodo, ho avuto grossi problemi con queste condizioni. Mi faccio coraggio e cerco di vivermela bene. Non sono per niente a mio agio sulla Canyon DH, ma mi convinco che sia una cosa normale e cerco di andare con un minimo di scioltezza, nonostante sia la mia prima discesa e in condizioni non ottimali. Se non si fosse capito, sto cercando di cambiare un po' il mio approccio.

La prima parte è ok.. la bici sguscia via un po' dove vuole lei, il mio ritmo è decisamente lento e cerco di capire che posizione mantenere in sella per affrontare al meglio un percorso del genere, composto quasi unicamente di sassi e radici, intervallati da sassi e radici. Entro nella seconda parte, un po' più deciso, e dopo pochi metri perdo l'anteriore e poi tutto il resto della bici, finendo a terra dopo aver preso un tremendo colpo alla palla destra e un fortissimo pop/crack emesso dalla bici. Non vedo nulla di rotto, quindi rimonto in sella e facendomi coraggio arrivo di nuovo giù, non con qualche - molte - difficoltà.

Da quel momento in poi praticamente il dolore è continuo e.. beh, non entrerò nei dettagli, ma da oggi, per tre giorni, vado di Nimesulide, come ha detto il dottore (diciamo che ieri avrei potuto fare esercizi sulla medicine ball, senza usare una medicine ball).

Facendo vedere la bici a un altro tizio, nota che la serie sterzo balla troppo. Stringiamo il tutto e, col manubrio che fatica un po' a girare, riprendo a fare discese.. ogni tanto cado, ogni tanto mi fermo, ogni tanto scendo a ritmi un po' più decenti ma in generale scendo a ritmi bassissimi.

Durante la penultima discesa, la seconda caduta pesante della giornata. Di nuovo mi parte via l'anteriore, la bici vola a sinistra e io volo a destra, con la spalla direttamente su di un sasso. Mi viene un po' a mancare il fiato, come quando ho preso i colpi alle costole in passato, ma dura poco e quindi riprendo senza troppi problemi. Ovviamente oggi la spalla ha un bel livido.

Faccio un'ultima discesa e chiudo così la giornata. La serie sterzo è proprio ballerina, quindi, dopo un paio di birre, vado con Alex a Riva del Garda, dal suo meccanico, dove scopriamo che quel pop/crack è stato emesso dalla compression ring - in polimero, o anche plastica - della serie sterzo. €35,00 e la cambio con una di metallo. Incluso nel prezzo comunque c'è qualche bicchiere di spumante, un amarcord molto piacevole sugli anni di gara del meccanico e uno spritz.

Un po' brillo, saluto Alex e il meccanico e me ne torno a Torbole. Salgo per la strada del monte e, in un piccolo spiazzo, parcheggio per la notte. Chiudo la bici sul lato del Doblò, preparo il materassino e i sacchi a pelo, mi mangio un piatto di pasta e, alle 21.30 circa, chiudo gli occhi nella speranza che, dopo aver sbagliato per sabato, il meteo sbagli anche per domenica, evitando di piovere.

Passo la notte sotto i colpi costanti delle gocce d'acqua, rigirandomi per via del dolore alla spalla e alla palla (ah ah) e per il materassino che, ormai, non mantiene più la sua rigidità: non è granché dormire sul fondo del Doblò di ferro, tutto a righe. Verso le 5.30, sento dei passi e qualcuno che bussa sul portellone. Ovviamente è stato un sogno, dato che non c'è nessuno, lì in montagna, sul bordo della strada, ma ormai la mia mente si è allarmata e non riesco più a riaddormentarmi. Verso le 6 e qualcosa viene fuori un po' di luce, quindi mi sveglio del tutto, preparo l'auto (dopo aver lavato per bene la bici), faccio colazione.
Durante la preparazione, rifletto un po': il dolore al testicolo è decisamente aumentato; la stanchezza del giorno prima assieme a quella della notte non proprio in bianco ma diciamo in grigio chiaro è potente; la pioggia insistente durata tutta la notte mi fa immaginare le condizioni del terreno. Decido di tornare a Milano. Il viaggio è difficoltoso: la stanchezza si fa sempre più sentire, così come il dolore. Una volta a Milano, poi, mi rendo conto ancora di più delle mie condizioni, tanto da ritrovarmi con la febbre a 38 e una visita al pronto soccorso in mancanza del medico di famiglia.

Ed eccomi qua, dolorante e un po' deluso dalle mie prestazioni, sia in bici che umane: ritmi bassissimi in discesa e malaticcio dopo una notte in auto, come tante altre che ho passato nel recente passato.

Spero solo sia stato un caso. Nel frattempo, però, vorrei capire come risolvere il problema del materassino, perché ho dormito davvero scomodo. Eppure è uno di quei materassini superfichissimi autogonfianti che spaccano il culo del mulo.

Ah, dimenticavo.. decisamente caduta di stile totale in quelle condizioni, con un andamento altalenante con la bici che va da tutte le parti.. pessima, pessima roba da vedersi, ma impossibile da combattere.

giovedì 12 aprile 2012

Stanchezza pesata

Ieri ho cambiato il mio workout pesistico.. praticamente ho preso il carico massimo che faccio solitamente all'ultima ripetizione, prendo come esempio il bench press = 5 reps x 46kg, ne ho preso il 70% (quindi 32kg) e ho fatto 3 sets x 15 reps x 32kg , pompando il più velocemente possibile senza perdere il controllo, con recuperi di circa 30". Il risultato è che a metà workout sono sceso di 1kg sui manubri e 2kg sul bilanciere (quindi al 65% del carico massimo) perché al quinto set di ogni esercizio arrivavo devastato.

Non mettendo su massa (per qualsivoglia motivo) sto cercando di concentrarmi sullo sviluppo della forza esplosiva, che ritengo sia molto importante per andare in bibicletta.

Non so bene se possa servire allo scopo, ma oggi sono davvero, davvero stanco e infatti, stamattina, complice anche il fatto che anche per il commuting sono tornato ai flat, ho fatto una fatica tremenda a venire in ufficio.

I flat.. eh già, ho sperimentato perché sabato scorso, non essendo andato in montagna, sono andato al parco e sono rimasto colpito dalla confidenza che avevo con loro (messi, per l'occasione, al posto degli spd sulla bici xc).. tendenzialmente per il commuting sono mille volte meglio gli spd, ma prima di tornare a loro preferisco dare ai flat un'altra possibilità.. giusto perché sta arrivando il periodo del "Ma sì, dopo lavoro me ne rimango a girare nel parco a fare curve piatte e saltini stupidi" e preferirei affrontarlo con i flat.

martedì 10 aprile 2012

Primo giro con la nuova bici

Spiazzi di Gromo. Con tutto il fango del mondo. Ecco dove ho provato per la prima volta la nuova bicicletta.. una bicicletta da dh, finalmente.

La prima volta in sella a una bici da dh, oltretutto: quando mi chiedevano se volessi provare la loro bici rifiutavo sempre.. al massimo giravo nel parcheggio, sentendo che la bici girava diversamente dalla mia, più pesantemente.

Pesante. Questo è il termine giusto per descrivere la sensazione che ho avuto sulla Canyon DH (d'ora in poi farò riferimento a questa come DH e all'altra come FR). Non pesante di peso, ma di gestione del mezzo. Però allo stesso tempo di leggerezza.

Visti i millemila settaggi della forcella, metto tutte le levette a metà, ma Manuel (Compagnoni) mi consiglia di aprire tutto - e mi apre tutto - considerato che la molla è nuova e che quindi sarà dura come il marmo per qualche tempo. Durante la prima risalita, comunque, chiudo un po' la compressione, memore della mia incapacità di affrontare le curve: chiudo a metà la compressione alle basse velocità e un pochino quella alle alte (tanto la possibilità di sfruttare quest'ultime è remota).

Alla prima discesa il terreno è ghiacciato, ci sono le canaline di terra solidissima. Le ruote sono gonfiate a pressioni stratosferiche, dato che sono dure come il marmo e la bici salta a destra e a sinistra, sia nei tratti in discesa che nei tratti pedalati sulle pietre. Decido di sgonfiarle un bel po' e, in seguito, scopro di averle portate giù a 2.00. La situazione migliora, ma sento comunque le ruote pesanti, in particolare quando passo su radici e tratti un po' scassati. Mi torna in mente l'uscita sul Sange del giorno prima, dove avevo montato le Muddy Mary (sezione 2.35, pari alla 2.50 Maxxis) sulla Canyon FR: anche lì ho avuto la stessa sensazione.. evidentemente l'aver usato, negli ultimi mesi, quasi sempre le High Roller 2.35 con mescola 60a (mentre MM ha una mescola più morbida, così come la DH F montata sulla Canyon DH, che è 42a) ha fatto sì che avessi questo sentore di avere un carrarmato sotto di me. La sensazione rimane tale per tutta la giornata.

In generale mi sento un mongoloide. Non riesco a farla scorrere come dovrei, soprattutto a causa del terreno (negli ultimi tempi, essendomi completamente disabituato ai terreni bagnati, ho serie difficoltà ad affrontarli, soprattutto con radici e sassi.. in gergo si dice "Mi cago addosso") e, come giustamente dice Manuel, "Queste [bici da dh] sono da lasciar andare, altrimenti non funzionano". Non ha detto proprio così, ma il senso è quello. Credo sia un po' come usare una Ferrari a 50km/h.

Sono molto nervoso, perché sono su un terreno bagnato e su una bici nuova, con la forcella è nuova. Il risultato è che le braccia e le mani mi fanno male. Ah, da quanto tempo che non mi succedeva! Ne potevo fare a meno. Ma vabbè, è la prima discesa, ci sta. Arrivati al termine, la forcella ha l'o-ring a metà: praticamente ha lavorato al 50%. Ci può stare, visto che le velocità sono state bassissime, ma per provare la apro tutta (come aveva fatto Manuel).

Nelle discese successive le condizioni del terreno peggiorano (il ghiaccio si scioglie e il terreno diventa fango totale), ma io, piano piano - moooolto piano - prendo confidenza. In curva la bicicletta mi da ottime sensazioni.. mi sento molto più sicuro rispetto alla FR e addirittura riesco ad affrontarle nel modo giusto, probabilmente per la prima volta in vita mia: arrivo, freno prima di buttarmi nella curva, mollo i freni durante la curva, riprendo i freni dopo. Sarà l'angolo di sterzo? Sarà la doppia piastra? Non lo so, ma curvo bene (non sempre, ovvio).

La sensazione che la bici - le ruote - sia pesante rimane, ma allo stesso tempo, schiacciandola prima di saltini o cose del genere, la sento diventare leggera. Col passare del tempo, poi, cambio posizione, mettendomi più schiacciato, quindi diverso dal mio marmotta style (come da foto qui di fianco).

Ultimamente insisto tanto con il termine "confidenza": ritengo che la differenza tra andare in bici e andare bene in bici stia tutta nella confidenza. Durante la terzultima risalita, quindi, mi parlo mentalmente: "L'esperienza ormai ce l'hai (eccazzo, sono tre anni!) così come la tecnica di base (eccazzo, sono tre anni!), quindi sta tutto nella confidenza". L'essermi parlato e l'aver fatto un po' di volte le piste - prendendo anche confidenza col terreno - risultano in una discesa qualitativamente migliore. La penultima discesa va ancora meglio e nell'ultima, per quanto non vada a velocità fotoniche (mai successo, a dire la verità) mi ritrovo tutto schiacciato e a saltare via un paio di cose sulle quali, nelle discese precedenti, ero atterrato corto. La velocità quindi è maggiore. Certo, verso metà pista mi fermo perché mi fa male la mano destra, quella del freno posteriore, che mi ha dato un problema per tutta la giornata: ogni tanto la corsa della leva si accorcia e per me che sono abituato a una corsa lunga (la leva mi tocca quasi la manopola) ciò mi da problemi. Al termine della giornata poi l'ho spurgato, sperando che il problema fosse quello, anche se, essendo nuova di pacca, teoricamente non dovrebbe avere questo genere di problema.

Durante quest'ultima discesa ho come la sensazione che la bici sia un po' troppo morbida, anche se in verità in più punti perdo il pedale sinistro, probabilmente per via delle vibrazioni nelle parti di pista più scassate miste ad una velocità maggiore rispetto a quella precedente. Guardo l'o-ring della forcella ed è a 3/4 (non sono percorsi da fondocorsa, questi, e se fosse arrivata più su sarebbe stato un problema) quindi forse, per ora, le regolazioni e la pressione vanno bene. Magari le FiveTen e un pedale un po' diverso potrebbero aiutare, da quel punto di vista. Dato che ho solo le prime, le userò la prossima volta e vediamo un po' come andrà.

Sono stranito da questa nuova bicicletta, lo ammetto. Sotto di me, come dicevo, la sento pesante e leggera allo stesso tempo; mi da in generale una sensazione di poter osare di più e dovrò quindi, pian piano, sfruttare questo elemento.

Per ora, non vedo l'ora di rimettermici in sella. Ma il meteo non è clemente e ho come la sensazione che la gita sul Garda potrebbe saltare (più che altro perché l'idea di stare in giro due giorni in tenda sotto la pioggia e con l'umidità a mille non mi entusiasma più di tanto).

giovedì 5 aprile 2012

Troppa roba

Praticamente non ci sono tante gare, quest'anno (anche per colpa di Skrillex, che suona il giorno prima della gara DH a Selvino), finché non si arriva tipo a giugno, quando ci saranno 3874 gare tutte assieme contemporaneamente.

Aggiornato il calendario. Quanta roba, però..

lunedì 2 aprile 2012

Gara SE: Coggiola 2012

La prima gara del 2012 è arrivata e già andata.

Nonostante il risultato finale, mi sento fuck yeah, baby!

PS1: 6'09.1 (163/324 > 50/100 = metà classifica yeah!)
PS2: 8'35.7 (226/314 > 72/100)
PS3: 7'13.7 (205/299 > 68/100)
Tempo finale: 21'58.6 (191/299 > 64/100)

Ma andiamo con ordine.

Sabato si prova furgonando: tre volte la PS2 e una volta la PS1. Per questi e quei motivi, insomma, non provo molto ma non importa.. potrei anche provare altre tredici volte, ma poi in gara dimentico quasi tutto e non capisco un caxxo. Al primo giro sulla PS2 provo a sfruttare una pietra per saltare via il ruscelletto, subito dopo il ponte di legno. Ovviamente salto corto e col posteriore atterro sulla pietra tagliente. Spingo fino alla fine della pista e cambio camera d'aria. Rimastoci male, riprovo un'altra volta la PS2, però rimango solo come un cane e quindi non riprovo il salto. Riprovo quindi la PS2 per la terza volta, solo e unicamente per quel passaggio. Al primo tentativo fuck yeah! Avere i compagni di squadra che guardano da confidenza, è risaputo. Per chiudere l'opera, lo riprovo subito dopo.. fuck yeah di nuovo! Contento, balzello anche sul piccolo rigagnolo d'acqua successivo. E  pfffffffffffffffffffffffffffffffffffffffff .. boh, pizzicato di nuovo. Come e dove non lo capisco: o ho pizzicato comunque sul passaggio precedente ma per un attimo ha resistito oppure ho pizzicato sul rigagnolo. Mboh. Cambio camera - grazie Marco - e arrivo giù.

La notte dormicchio e pure male, ma ormai è abitudine, quindi non ci faccio più di tanto caso. Sarà l'età.

Dopo la colazione dei campioni (due caffè, due biscotti e due briosche) parto per la prima risalita. Trallallà e arrivo con 10 minuti di anticipo. Davanti ho Cruz, il mio nuovo nemico per la stagione 2012.

La discesa va, anche se mi sembra di andare più lento che in prova - lo sento perché alcuni passaggi che saltavo via li salto meno via e atterro più corto, quindi sono più lento. Non fa niente, perché comincio sempre più ad avvicinarmi alla mia nemesi.. poco alla volta, ma mi sto avvicinando. Finché non giungiamo nel tornante quello gigamega, dove devi salire in cima alla sponda e venire giù in nose press. Cioè come fanno i top: io in prova, ieri, mi sono limitato ad alleggerire il posteriore nel tentativo di imitarli. Entro nella curva precedente quel tornante e, in una nuvola di polvere, intravedo Cruz che dice cose tipo "Fanculo, minchia" e cose del genere. Ormai mi sono fermato, lo lascio rialzare e riparte. Fa ancora qualche metro e decide di lasciarmi passare. Un po' di tempo l'ho perso ma fa parte anche questo della gara.

Sulla PS2, la mia preferita, Cruz è deciso a non farmi raggiungere. In effetti ci metto un po' a cominciare a vederlo e lo perdo completamente di vista sulla rampa post-chiesetta, dove scendo a spingere perché a) non ho abbastanza forza nelle gambe - dannazione! - e b) non ho il reggisella telescopico e quindi pedalare alzato è un disastro, dato che mi continua a scappare via il posteriore (pedalo un po' a vuoto). Ormai Cruz l'ho perso, ma fa niente.. passo il ponticello e avvicinandomi al passaggio della doppia foratura penso "Fanculo, me la tento!". E mentre sto saltando penso "Mmmm, sono troppo lento, pompo e punto un po' più a sinistra della pietra fottuta". Sono un po' troppo sbilanciato in avanti, atterro troppo sull'anteriore e per qualche motivo il posteriore mi viene giù pesantemente. E sono effettivamente corto. "Sbam!", mi dice il posteriore. "Nooooooo!", esclamo a voce alta. Ma non sento il pfffffffffffffffffffffffffffffffffffffffff successivo, quindi mi tranquillizzo. Balzello sul piccolo rigagnolo d'acqua successivo. E pfffffffffffffffffffffffffffffffffffffffff. Minchia, dejavu! Stavolta però me ne fotto e continuo la mia gara. Solo che pedalare in quelle condizioni è pesantissimo e nei tratti in discesa non lascio troppo andare la bici perché comunque il posteriore mi va continuamente via. Arrivo alla fine della prova decisamente provato.

La risalita della PS3, nonostante i circa 30 minuti di pausa per il Controllo Orario, è un martirio - ho bruciato tutte le mie energie sul quarto finale della PS2, dove ho voluto fare il fico pedalando come un forsennato con una gomma bucata - e mi rendo conto che non sarò in grado di fare una discesa decente - sono completamente non lucido, opaco a dir poco - tantomeno di pedalare sulla più pedalata delle tre prove. Cruz, dopo aver scoperto che, nonostante la foratura, mi abbia dato solo 24" sulla PS2 (a causa anche di una sua caduta, direi), decide di gasarsi esageratamente. Infatti non lo vedo mai. Io, per contro, su ogni tratto pedalato mi siedo e, con rapportino agile, osservo gli alberi. Infatti arrivo al termine della prova a ritmi di nonno.

Nonostante tutto, quindi, mi sento fuck yeah lo stesso, perché ho mandato a puttane una gara nel tentativo di andare oltre le mie capacità, saltando - e io non sono un saltatore - nonostante non fossi sicuro di farcela.

Quindi.. fuck yeah!