sabato 27 febbraio 2010

Pistino con ripidone

Così oggi uscita col resto del team.
Manici a tutto andare, non c'è che dire, e bella compagnia.

Peccato solo l'aver bevuto così tanto ieri sera ed aver quindi passato tutto il pomeriggio in questa sorta di bolla d'aria senza effettivamente capire cosa stessi facendo. Io proprio non vado d'accordo con l'alcol.

Il breve pistino dei fratelli Di, sul quale abbiamo girato è molto, molto divertente, peccato solo che manchi un tratto rotto su cui abituarsi al.. rotto.

Dopo tre discese da tale pistino (peccato, forse un altro paio mi avrebbero fatto prendere più confidenza, soprattutto con il salto finale seguito da compressione con curva a sinistra) si arriva ad un ripido. Ma ripido sul serio. MI ci sono messo, ero lì pronto a farlo, ma non riuscivo.. non riuscivo.. finché gli altri hanno cominciato ad urlare.

"DAI! Vai Masa! Vai VAI!"

Con la frase "Here goes nothing" in testa, ho lasciato andare un po' i freni e titubante sono arrivato all'inizio del ripido. E lì li ho mollati completamente.

Sensazione meravigliosa a dir poco.

Studiando il video in seguito, ho notato tante cose sbagliate, soprattutto la mia postura, come riporto in questo accostamento tra il mio modo e quello di Ricky D (a sinistra) di fare il ripido:


Ed ecco anche il video.


Questo è tutto per oggi, direi. A letto, tra poco, senza bere nulla, perché domani mi aspetta il sopralluogo delle tre prove speciali di San Bartolomeo. Probabilmente sotto la pioggia.

Vabbè.

Al risveglio

Al risveglio stamattina (o dovrei dire poco fa) ho subito pensato "Nooo, di nuovo, alcol 1 - Masatomo 0".. ma poi mi sono detto "Col cazzo, io oggi devo andarci sul pistino dei fratelli Di a girare e a fare quello pro che si allena coi pro, yo!". Allora mi sono tutto gasato, sono sceso dal letto (vomitato tre volte e svenuto altrettante durante il percorso dal letto alla cucina, 2 metri) ed ho fatto colazione, con latte, biscotti ed un po' di caffè. Tipo mezza tazza di tè piena di nero caffè.

Ed ora sono qua che aspetto che finisca la lavatrice, che ci mette diecimila ore, perché ho avuto l'ottima idea di farla partire proprio adesso. Come spesso faccio, non penso alle conseguenze dei miei gesti.. mmm, qui stiamo finendo in discorsi di filosofie spicciole, smettiamola subito.

Ne approfitto per tentare in qualche modo di ripigliarmi dalle esagerazioni alcoliche del venerdì sera. Ci sarà mica qualche rimedio? Chissà.

giovedì 25 febbraio 2010

Di tappi

Io però non voglio fare da tappo.. 30" tra me e chi mi segue vuol dire che le mie gare le passerò a bordo pista per far passare chi partirà dopo di me.

'ccidenti.. c'è da lavorare.. DA LAVORARE!!!!!!

mercoledì 24 febbraio 2010

Risultati visita medica sportiva 2010

E quindi visita medico sportiva.

Vediamo, vediamo..

Peso: 60kg
Statura: 169cm
Voto: normale (yeah!)

Apparato locomotore
Nei limiti.. ehm.. boh.. vabbè, l'altra opzione era "necessita di attenzione", quindi ci può stare.

Apparato cardiovascolare (monta sulla cyclette e pedala a 75rpm con difficoltà che aumentano ogni tot)
F.C. basale: 52 (ah, maledetto caffè fottuto cazzofiga!)
P.A. basale massima: 110 minima: 60
TEST ergometrico: watt 240, FC 167
Indice di recupero: voto sufficiente.. umpf umpf.. in effetti sono un po' sbattuto a mo' di uovo dalla palestra di ieri..
Voto totale: nei limiti.. ancora 'sto nei limiti.. bah..

Esame spirometrico (soffi a cannone in un tubetto)
Capacità vitale: 4,91 litri
FEV 1: 3,97 litri
Voto: discreto, con opzioni patologico (mi sarei suicidato se mi avessero detto così), sufficiente, discreto e buono, quindi non c'è da lamentarsi.

Insomma, idoneo, ok, però sarebbe stato più carino avere barrate le caselline "Superuomo". Adesso ce le aggiungo io a mano, va'..

martedì 23 febbraio 2010

Pedalata in città



Stamattina ho allungato di quasi il doppio il percorso casa-lavoro per farmi un po' di gambe.

Ho approfittato del fatto che ieri abbia piovuto per infilarmi dentro il Parco Nord, girando nel fango degli svariati singletrack (tristezza chiamarli così, ma vabbè) che si trovano un po' dappertutto in questo parco.

Con 15.94km in 47'34", con 8km su asfalto ed 8km su fangazza, mi sento soddisfatto, nonostante sia arrivato in ufficio completamente ricoperto di terra bagnata. In un tratto particolarmente fangoso, oltretutto, m'è finito nell'occhio un gocciolone di melma, per il quale mi sono dovuto fermare, rimuovere la lente a contatto, infilarla in bocca per umettarla (e per rimuovere la fangazza) e rimetterla nell'occhio. Il tutto in un ambiente secco, asciutto e sterile come può esserlo un Parco Nord dopo un giorno di pioggia.

Tutto a favore delle gambe. Ed in vista della gara di Superenduro a San Bartolomeo al Mare il 7 marzo. Per la quale ovviamente non sono preparato, ma sinceramente.. chi se ne frega!

lunedì 22 febbraio 2010

Quei ripidi metri

Uscita domenicale con Omar. E primo ritorno al Pianeta Terra, dopo aver passato gli ultimi mesi su percorsi non proprio impegnativi.

Sul monte di Adro, si sale chi a spinta (Omar) e chi pedalando (il sottoscritto) su questa gippabile che è un misto tra fango e.. FANGO! Qui, mi informa Omar, spesso e volentieri gira Mattia, la punta del Giangi's team (gran manico). Ed è davvero un bell'allenamento: il percorso, anche se breve, ricorda molto la Laghetto del Pian delle Betulle, ed io ho enormi problemi a scendere, figurarsi a tentare di scendere fluidi.

"La prima volta per me è sempre terribile", mi ripeto, ma la delusione è cocente: dopo aver lasciato Omar km indietro durante la salita pedalata, ora tocca a lui lasciarmi indietro di migliaia di km, in discesa.

Con la depressione che sprizza da tutti i pori del corpo, laviamo le bici e andiamo a mangiare. Già, una singola discesa che lascia l'amaro in bocca.

Al pomeriggio trasferimento su di un altro monte (il cui nome mi è stato chiesto di non divulgare).

La prima parte è riiiiiiipida che a momenti ci si sente Spiderman sull'Empire State Building ed in generale in tutta la discesa, di circa 800 metri, si trova di tutto, tra cui un meraviglioso ciottolato di pietra in contropendenza tutto bagnatello che se freni ti parte la bici in tutte le direzioni e due ripidi, uno su un altro ciottolato di pietra che la bici quasi in verticale e l'altro su scalini che girano verso destra.

Insomma, grande scuola anche qua. Soprattutto la prima parte in piedi.

Scende Omar.
Poi io: terribile. Con incluso una sorta di cappotto alla fine del ripido ciottolato di pietra, con manubrio che mi finisce sull'inguine (ouch) e qualcosa che mi colpisce violentemente il polpaccio destro. Colpa di un'esitazione.
Seconda di Omar.
Seconda mia cronometrata a circa 4'40".
Terza di Omar a 2'53".
Terza mia a 3'41".
Quarta mia a 3'49". Che sarebbe potuta essere un 3'30", forse, se non fosse che a metà percorso i dolori agli avambracci causati dal troppo frenare mi avessero fatto rallentare in tutta la seconda parte e addirittura FERMARE prima dei due ripidi finali.

Insomma, tirando le somme, Omar mi ha lasciato indietro di ALMENO 37" (volendo far finta che l'ultima discesa sarebbe potuta essere un 3'30")

Nota positiva della giornata: essere tornato coi piedi per terra.

C'è tanto da lavorare!

Benvenuti

Mi chiamo Masatomo Ueda.
Masatomo Ueda per gli amici.
Nato il 26 novembre 1976 a Kyoto, Giappone, da padre giapponese e madre italiana.

Dopo due uscite in mtb nel 2003, giocando a quello che faceva XC, l'8 febbraio del 2009, grazie agli amici Giagaz e Bone mi sono seduto su di una bicicletta da freeride.

Ed è esplosa la passione.

Un anno dopo, con una Canyon Torque FR7 (full suspension) ed un Da Bomb Ejector (hardtail), nonostante la poca esperienza e la poca tecnica, galeotte le parole dell'amico Guglio del team Mitchumm, ho deciso di entrare nel mondo delle gare da DH, con puntatine nella Superenduro.

Non come Master, come avrei dovuto fare, visto il livello qualitativo della mia discesa. No, figuriamoci.
Come Elite.. Elite giapponese.
Come atleta straniero del team Mitchumm.

Tutta questione di immagine.. l'immagine del team, si intende, perché i risultati parleranno da soli. O non parleranno affatto. Dipende dai punti di vista.

Questo è il mio diario.

Questo è il diario di un progetto di Elite giapponese.